(ANSAmed) - TUNISI, 01 AGO - I progetti di cooperazione
riservati al settore 'for profit' sbarcano per la prima volta in
Tunisia, per un nuovo modello di intervento che vede
istituzioni, Ong e mondo profit impegnate ad agire insieme sul
territorio.
"E' di questi giorni la notizia sull'esito del Bando Profit
2018 della Cooperazione Italiana e riguardo all'esito del lotto
1, su 9 proposte promosse, 3 sono in Tunisia e vengono
dall'Umbria". Lo spiega all'ANSA Giuliano Ragnoni di Umbria
Export (Agenzia per l'Internazionalizzazione e la Coooperazione
allo Sviluppo di Confindustria Umbria) precisando che Master &
Co, La Romana Farine, e Terotech Engineering sono le tre aziende
aggiudicatarie della promozione dei loro progetti.
"Sebbene in termini monetari non si tratti di progetti di
grandi dimensioni, essi tuttavia rivestono un significato e una
rilevanza sociale ed economica, specie in questo periodo
difficile, per l'Italia e per la Tunisia" sottolinea Ragnoni,
aggiungendo che "il settore profit che si impegna in progetti di
cooperazione all'estero creando sviluppo e quindi mercati ed
occupazione va a beneficio sia del paese destinatario che delle
aziende che ne partecipano e si rendono attori di questo. E il
settore profit che lo fa cooperando con le organizzazioni profit
e con le istituzioni locali". Tutto trae origine dalla riforma
della cooperazione intervenuta nel 2014 che prevede tra le altre
cose anche la partecipazione del mondo 'for profit' ai programmi
di sviluppo. Intento rafforzato dalle dichiarazioni del Vice
Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale,
Emanuela Del Re, che stanno poi trovando la loro sintesi ed
applicazione pratica nell'operato dell'Ufficio VIII dell'Aics a
Roma, Partenariati pubblico-privati diretto da Grazia Sgarra. Se
da un lato ci sono le istituzioni, dall'altro c'è il mondo
profit e della società civile. "Queste tre aziende non sono
nuove alla Tunisia ed ai programmi di cooperazione - dice
ancora Ragnoni - alcune hanno già partecipato allo svolgimento
del progetto "Agriculture Competitive" finanziato dall'Agenzia
Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), che vede come
capofila l'Ong italiana Elis e come partner Umbria Export
(l'Agenzia per l'internazionalizzazione e la cooperazione allo
sviluppo di Confindustria Umbria) e l'Apia (l'Agenzia di
promozione degli investimenti agricoli tunisina)". Proprio
l'infaticabile lavoro dell'ufficio Aics di Tunisi e il gran
lavoro della locale Ambasciata sul versante della diplomazia
economica stanno contribuendo alla realizzazione di questo
programma. Iniziativa che vedrà scendere in campo, in maniera
sinergica, Cooperazione allo sviluppo, Ong, mondo profit e
Diplomazia Economica per giocare una nuova partita per lo
sviluppo dei due paesi: la Tunisia e l'Italia. "E' un'ottima
opportunità per entrambi i paesi, una splendida opportunità per
il mondo profit e quello della società civile. E' sempre vero
che la Tunisia ci insegna molto. Se da un lato l'Italia può
aiutare la Tunisia, dall'altro anche la Tunisia può aiutare
l'Italia. La Tunisia sta diventando un esempio per tutti, in
termini di democratizzazione, in termini di miglioramento delle
condizioni di sviluppo. Dall'esperienza pluriennale in questo
Paese, mi viene da chiedermi se non sia la Tunisia a fare
programmi di cooperazione, a suggerire come fare sviluppo e
integrazione, mi riferisco ad esempio ai fenomeni di
immigrazione clandestina in Tunisia a partire dall'Italia
all'inizio del secolo scorso, di cui purtroppo ci siamo
dimenticati. Ma sono i cosiddetti corsi e ricorsi della storia.
La Tunisia ci ha sempre accolto e ci accoglie ancora oggi a
braccia aperte, con sorriso e gratitudine", conclude Ragnoni.
(ANSAmed)
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Tunisia: 3 progetti da Umbria per cooperazione
Aziende 'for profit' ammesse in bando Aics