(ANSAmed) - LECCE, 15 MAG - "C'è una nuova forma di
colonialismo" che si nasconderebbe dietro ai presunti aiuti ai
Paesi di origine e transito dei migranti". E l'Italia "è il
primo contributore del fondo Fiduciario per l'Africa, per un
totale di quasi 112 milioni di euro". È la denuncia contenuta
nel rapporto Arci 'Sicurezza e Migrazione' che sarà presentato a
Lecce, per il festival Sabir sulle culture mediterranee (16-19
maggio).
Il fondo, tra gli strumenti per la gestione comunitaria dei
flussi, al 31 dicembre 2018 aveva già raggiunto i 4,3 miliardi
di euro, di cui 3,7 provenienti da strumenti budgetari europei:
principalmente dal Fondo Europeo allo Sviluppo (FED), ma anche
dai quasi 500 milioni di euro provenienti dagli Stati Membri.
La Corte dei conti europea ha espresso perplessità sulla
reale efficacia del Fondo fiduciario. Eppure, sottolinea la
ricerca Arci, "la Commissione europea ha proposto di
quadruplicare i finanziamenti per migrazione e gestione delle
frontiere, portandoli da 5,6 miliardi per il periodo 2014-2020 a
35 miliardi per il periodo 2021-2027".
È prevista anche la creazione di "un nuovo Fondo per la
gestione integrata delle frontiere (Integrated Border Management
Fund - IBMF), che, con 9,3 miliardi di euro, raddoppia in
sostanza il bilancio attuale del Fondo per le Frontiere Esterne
e del Fondo per la Sicurezza Interna".
Per i progetti di esternalizzazione del controllo delle
frontiere "il budget arriva a 123 miliardi di euro". Salgono
infine a "5 i miliardi di euro destinati ai rimpatri e gestiti
dall'Agenzia Frontex, il cui bilancio - si legge nello studio -
"è cresciuto in poco più di un decennio del 5.233%, da 6 milioni
di euro stanziati nel 2005 a 320 milioni di euro erogati nel
2018".
L'Italia concentra i suoi sforzi nei Paesi della rotta del
Mediterraneo centrale, Libia, Niger ed Egitto. (ANSAmed).
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Migranti: Arci,'da aiuti a Paesi origine nuovo colonialismo'
Denuncia in studio presentato a Lecce al festival Sabir