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García Herraiz (UpM),insieme contro crisi acqua Mediterraneo

Vice segretario, creare network tra le aree marine protette

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 15 MAG - "Attualmente stiamo lavorando grazie ad alcuni progetti finanziari per promuovere gli investimenti nel settore idrico. La Sicilia rappresenta un crocevia, ci occuperemo in particolare del cibo che rappresenta anche acqua, agricoltura, gastronomia, quindi tradizioni. Perché la preoccupazione principale è come gestire la complessità di tutte queste tematiche, dunque, partendo dall'alimentazione, un tema semplice, possiamo lavorare insieme per risolvere la complessità delle questioni". Lo ha detto, a Palermo, a margine dell'apertura della seconda conferenza mondiale sulla Rivitalizzazione della Dieta Mediterranea, Miguel García Herraiz, diplomatico spagnolo, vice segretario dell'Unione per il Mediterraneo, organizzazione politica che raggruppa Paesi dell'Unione Europea, ma anche del vicino Oriente, con l'obiettivo di promuovere progetti in tema di carenza d'acqua, lavoro per i giovani, ambiente. "La prima cosa che riguarda il Mediterraneo - ha aggiunto - è che i problemi idrici dei Paesi vicini possono diventare i nostri, quindi abbiamo un interesse comune, politicamente il Mediterraneo non è integrato, ma lo è dal punto di vista del cambiamento climatico: bisogna creare un interesse comune per condividere i problemi e affrontarli insieme". Tra i progetti più interessanti 'Plastic Busters', finanziato dal Programma Interreg Med dell'UE con 5 milioni di euro, per la durata di 4 anni, interamente 'made in italy', sarà attuato dall'Università di Siena, l'Istituto Italiano per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e un ampio consorzio di organizzazioni nazionali e regionali, per affrontare l'intero ciclo di gestione dei rifiuti marini e metterà in atto misure per rafforzare il network tra le aree marine protette di Italia , Francia, Spagna, Albania, Croazia e Grecia. "La plastica - ha spiegato Miguel García Herraiz - è una conseguenza di come gestiamo la nostra società e per questo una economia circolare è fondamentale, il progetto si occupa di analizzare i flussi della plastica, creare una consapevolezza nei paesi colpiti da questi fenomeni ed eseguire ricerche mirate nelle aree specifiche.

L'obiettivo di questo progetto - ha continuato il vice segretario UpM - è fare da ponte tra i paesi del Nord e quelli del Sud del Mediterraneo. In generale, la soluzione al problema rifiuti è quella di creare una economia verde e circolare, ma abbiamo bisogno di tre passaggi fondamentali ridurre, riusare e riciclare, ma non si tratta solo di operare individualmente ma occorre un ampio coinvolgimento del mondo delle imprese e del mondo degli affari", ha concluso.

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