(ANSAmed) - BARCELLONA, 8 OTT - La regione mediterranea ha
uno dei più alti tassi di disoccupazione giovanile al mondo ed è
un problema comune alla sponda sud come a quella nord, dove
almeno sei paesi registrano percentuali superiori al 30%.
Investire in politiche concrete di impiego, attraverso il
settore privato, per stabilizzare la regione, ridurre i flussi
migratori e prevenire l'estremismo è la principale sfida e il
destino comune dei paesi della regione. Se il tasso di
disoccupazione fosse ridotto alla metà, il Prodotto interno
lordo del Mediterraneo registrerebbe una crescita annua di 20
miliardi di euro ed è nelle mani del settore privato liberare
tale potenziale.
E' quanto ha assicurato oggi il commissario europeo per la
politica di Vicinato e l'Ampliamento, Johannes Hahn,
nell'intervenire al gruppo di lavoro sull'iniziativa Med4Jobs,
che si è svolta nell'ambito della terza riunione regionale
ministeriale dell'Unione per il Mediterraneo, in corso a
Barcellona.
"I politici possono solo stabilire le condizioni e il quadro
normativo adeguato per favorire la formazione di posti di lavoro
- ha osservato il commissario - ma tocca alle imprese crearli e
non ci sono ricette magiche, perché non è possibile farlo senza
il settore privato". Dal suo avvio, l'organizzazione
intergovernativa di partenariato euromediterraneo fra i 43 paesi
delle due sponde del Mare Nostrum ha finora promosso 13 progetti
per l'occupazione di giovani e donne - fra i quali il'Generation
Entrepreneur' di cui ha finora hanno beneficiato 79mila giovani
della regione Mena - con un budget totale di 175 milioni di
euro.
"Fin dalla sua fondazione l'UpM ha adottato un approccio
pragmatico e un'agenda positiva", ha ricordato il segretario
generale dell'Unione del partenariato, Nasser Kamel,
evidenziando "il potenziale non sfruttato", che è dietro le
cifre. "Il settore privato partecipa per il 60% al Pil della
regione, contribuisce per l'80% all'investimento di capitali ed
alla formazione del 90% dei posti di lavoro nei paesi
sviluppati. In totale, circa l'80% degli impieghi nell'area
euromediterranea sono creati da piccole e medie imprese."
Avendo come quadro di riferimento la Road Map for Action, che ha
stabilito le basi della strategia per raggiungere gli obiettivi
comuni di cooperazione fra l'Europa e il Mediterraneo,
l'iniziativa Med4Jobs ha incorporato negli ultimi cinque anni
progetti che coinvolgono l'intero spettro di attori: ministeri,
agenzie delle Nazioni Unite, incubatori di imprese, agenzie di
sviluppo, istituti bancari ed istituzioni accademiche. I 13
paesi che finora hanno beneficiato direttamente dei progetti
lanciati dall'UpM sono Albania, Algeria, Egitto, Francia,
Grecia, Italia, Giordania, Libano, Marocco, Palestina,
Portogallo, Spagna e Tunisia.
(ANSAmed)
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Il lavoro, principale sfida Ue per stabilizzare Mediterraneo
L'iniziativa Med4Job al forum regionale ministeriale dell'UpM