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Croazia: cantieri navali, governo impegnato a superare crisi

Premier Plenkovic illustra possibili soluzioni

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ZAGABRIA, 14 SET - Il premier croato, Andrej Plenkovic, ha annunciato oggi che il suo governo conservatore è pronto a sostenere la cantieristica navale nel nord Adriatico, ovvero la sopravvivenza dei due maggiori cantieri croati, l'Uljanik di Pola in Istria, e il 3. maj di Fiume, che da mesi versano in una grave crisi che rischia di portali al fallimento dopo una tradizione centennale di quest'industria in Croazia.

Plenkovic ha ricordato che esistono tre possibili vie d'uscita dalla situazione attuale: una procedura di insolvenza con una possibile bancarotta, un piano di risanamento accettabile alla Commissione europea e all'esecutivo di Zagabria o l'ingresso nelle due società di un partner strategico privato che porterebbe una forte iniezione di capitale fresco.

Attualmente si attende un parere di Bruxelles sul piano di ristrutturazione dei due cantieri navali, ma alcuni esperti sostengono che il piano, cosi' come e' stato inviato alcune settimane fa, ha molte lacune da un punto di vista legale ed economico. "Siamo in contatto costante con la Commissione europea e sono dell'opinione che a Bruxelles esista la volontà di trovare una soluzione", ha spiegato il premier.

Per ora il governo di Zagabria ha dato una garanzia per un prestito bancario urgente che ha assicurato una boccata d'aria alle due società e il versamento degli stipendi arretrati ai circa 4.000 mila operai, che ad agosto hanno scioperato per due settimane, affiancati nei cortei di protesta da migliaia di cittadini di Pola e di Fiume.

Il governo ha ricordato che i problemi in questo settore industriale sono strutturali ed esistono da decenni, mentre la crisi attuale è conseguenza anche dei processi di globalizzazione e dello spostamento della produzione in altri continenti, specie in Asia. Negli ultimi 25 anni lo Stato croato ha sovvenzionato i cantieri navali per un totale di 4,2 miliardi di euro, ovvero quasi un quarto dell'intero giro d'affari dell'industria.

Negli ultimi due anni i due cantieri hanno generato perdite per circa 300 milioni di euro. Se non si troverà presto una soluzione, l'Uljanik di Pola rischia una crisi ancora più profonda con una possibile cancellazione di ordinazioni per quattro navi, e il pagamento dei risarcimenti agli acquirenti.

(ANSAmed).

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