(ANSAmed) - TUNISI, 5 DIC - Prime reazioni non ufficiali a
Tunisi alla notizia dell'inclusione della Tunisia nella prima
lista nera di paradisi fiscali approvata dall'Ecofin che
contiene 17 Paesi terzi, i cui impegni restano insoddisfacenti
dopo 10 mesi di dialogo.
Una fonte governativa ha riferito all'agenzia tunisina Tap
che la Tunisia avrebbe ufficialmente rifiutato una richiesta
presentata dall'Unione europea di sospendere i benefici fiscali
concessi alle società offshore (export). La Tunisia avrebbe
espresso con determinazione in una missiva indirizzata all'Ue la
volontà di garantire ulteriormente questi vantaggi in modo da
preservare il tessuto industriale del Paese e i posti di lavoro,
ha aggiunto la stessa fonte.
La richiesta dell'Ue di sospendere i benefici fiscali alle
società offshore farebbe parte, secondo la stessa fonte, di una
campagna condotta da diversi Paesi europei per ridurre
l'installazione delle loro aziende industriali in Tunisia.
"La Tunisia rifiuta qualsiasi interferenza nella sua politica
fiscale", ha dichiarato ancora la fonte governativa riportata
dalla Tap, assicurando che "non diventerà mai un paradiso
fiscale".
Nel novembre scorso il Gruppo d'Azione Finanziaria -
Financial Action Task Force (Gafi- Fatf), l'organismo
internazionale che coordina la lotta contro il riciclaggio di
denaro e il finanziamento del terrorismo, aveva emesso una
circolare nella quale elencava le mancanze strategiche nella
lotta al riciclaggio di denaro sporco e al finanziamento del
terrorismo in Tunisia. (ANSAmed).
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Tunisia rifiuta inclusione in lista Ecofin paradisi fiscali
Fonti, ma non sospende benefici a offshore.In gioco posti lavoro