(ANSAmed) - ROMA, 21 SET - Nell'Eurozona "durante la ripresa
l'immigrazione ha dato un ampio contributo positivo alla
popolazione in età lavorativa, riflettendo soprattutto
l'afflusso di lavoratori dai nuovi stati membri dell'Unione
europea". Lo scrive la Bce nel bollettino, spiegando che "a sua
volta, ciò ha verosimilmente avuto un effetto considerevole
sulla forza lavoro, in particolare in Germania e Italia".
Francoforte sottolinea poi che "sebbene l'offerta di lavoro
nell'area dell'euro stia continuando ad aumentare, negli ultimi
dieci anni il suo tasso di crescita ha subito un rallentamento".
Nel periodo immediatamente successivo alla Grande recessione
"il tasso di crescita medio della forza lavoro ha segnato una
moderazione in tutti i maggiori paesi dell'area dell'euro
rispetto al periodo precedente la crisi", scrive la Bce nel
bollettino. E "l'indebolimento della dinamica della forza lavoro
è stato particolarmente eclatante in Spagna, per effetto
soprattutto dei cambiamenti nei flussi migratori", spiega
l'Istituto centrale.
"Prima della crisi si osservava una consistente immigrazione
netta verso la Spagna, ma tale dinamica si è invertita dopo che
nel paese si è registrato un marcato aumento del tasso di
disoccupazione", conclude la Bce.(ANSAmed).
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