(ANSAmed) - TUNISI, 14 LUG - "Le difficoltà in materia di
approvigionamento in gas per soddisfare i bisogni delle centrali
elettriche tunisine, sono causate dal blocco delle stazioni di
pompaggio di gas naturale da El Borma in direzione Gabes, per
via dei sit-in e delle proteste in corso sui luoghi di
produzione petrolifera di gas nel sud tunisino". Lo ha detto il
ministro tunisino dell'Energia, delle Ministere e delle Energie
rinnovabili, Héla Cheikhrouhou, precisando che questa situazione
ha costretto la compagnia statale per il gas l'elettricità Steg
ad importare il gas dall'Algeria per soddisfare i bisogni
nazionali. Tra le aziende danneggiate dalle proteste di giovani
e disoccupati nei pressi di Tataouine anche la Sitep, società
italo-tunisina per lo sviluppo petrolifero, società detenuta
pariteticamente dallo stato tunisino e dall'Eni, che tramite il
suo direttore generale Slim Triki sui media locali ha fatto
sapere che se la situazione non verrà risolta la società rischia
di dover bloccare parte della sua produzione nel sud tunisino.
Ad essere ferma risulta essere la stazione di pompaggio di
Boualhbel sull'oleodotto Trapsa. Triki ha affermato che le
manifestazioni nella regione sono legittime ma hanno
ripercussioni negative sull'economia tunisina. (ANSAmed)
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Tunisia:ministro,proteste al sud costringono a importare gas
Tra aziende danneggiate anche la Sitep (Eni)