Rubriche

Napoli, tre giorni su responsabilità sociale imprese Med

Amoruso (Pam),parlamentari impegnati per leggi su diritti

Redazione Ansa

Napoli - Coniugare responsabilità sociale, rispetto dei diritti umani e sviluppo economico in un'area difficilissima come il Mediterraneo. Questo uno dei tei principali al centro della quinta edizione del Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa, in corso fino a sabato. I lavori sono stati aperti da un forum su "Responsabilità sociale nell'area Mediterranea: per lo sviluppo sostenibile e buone prassi per la tutela dei diritti umani e dell'ambiente", aperto dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris e a cui ha partecipato anche Francesco Maria Amoruso, presidente onorario dell'Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (Pam): "Il primo impegno dei governi - ha detto Amoruso - deve essere quello di perseguire la pace nel Mediterraneo, che è il presupposto di tutto e su cui lavora l'assemblea. In particolare noi cerchiamo di sensibilizzare i parlamentari per trovare soluzioni legislative nei loro Paesi per la difesa dei diritti umani, dell'ambiente, di uno sviluppo responsabile. L'assemblea Pam in questo è molto avanti, è forse l'unico organismo in cui siedono insieme rappresentanti dei diversi parlamenti, si parlano, mentre a volte i governi non lo fanno e questo dialogo può portare a trovare delle soluzioni legislative per poter garantire i diritti che spettano alla persona". Domani il sottosegretario agli esteri Vincenzo Amendola presenterà a Napoli il piano d'azione nazionale italiano su impresa e diritti umani 2016-2021, nel corso dell'incontro su "Business e Human rights, una responsabilità sociale condivisa tra Stato, impresa, ricerca e società civile". "Sul nostro lavoro per il Mediterraneo - spiega ad ANSAmed Raffaella Papa, presidente del salone - si sono mosse le istituzioni e il governo italiano anche a livello internazionale, realizzando in Italia il piano nazionale per i diritti umani e mettendo in relazione il tema del business con il rispetto dei diritti umani. Affronteremo i temi del piano nazionale con la partecipazione della società civile che potrà diffondere le tante iniziative che si portano avanti". Un segnale forte che parte dal Mezzogiorno, dove spesso la criminalità organizzata sfrutta i lavoratori immigrati, con fenomeni come il caporalato agricolo e il traffico di esseri umani: "Lanciamo un segnale operativo - spiega Papa - perché l'impegno di tutti sia denunciare, far sì che la legalità diventi un punto di forza delle imprese e non favorisca invece le criminalità organizzate. Dal lavoro nero è evidente che chi ci guadagna sono le mafie. Per questo è importante il rating di legalità che oggi è attribuito a oltre 3500 imprese in Italia, ma in Campania sono solo 209: su questo ci deve essere un'accelerazione, per far emergere quelle aziende che sono impegnate nella legalità e nella responsabilità sociale ma anche quelle che non lo sono e che quindi devono essere spinte verso la legalità o verso l'uscita dal mercato".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it