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Tunisia: premier in aula, subito legge emergenza economica

600 mila disoccupati e consumiamo troppo. Forte aumento deficit

Redazione Ansa

TUNISI- Ha tracciato un quadro della situazione della Tunisia attuale e dell'andamento dell'azione del suo governo, il premier tunisino, Youssef Chahed, oggi davanti al parlamento in occasione del voto di fiducia per il nuovo ministro degli Affari religiosi e il nuovo sottosegretario al Commercio, nominati nel recente mini rimpasto del suo esecutivo di unità nazionale.

Chahed ha ricordato i passi in avanti compiuti per quanto riguarda la situazione della sicurezza e della lotta al terorismo ma ha evidenziato nel contempo l'urgenza della situazione economica. "Non siamo qui per dire che tutto va bene e ingannare il popolo. La situazione era difficile quando siamo arrivati e un nuovo governo, per quanto capace, non può risolvere tutto. Oggi abbiamo la responsabilità di dire alla gente la verità. La situazione è difficile. Le finanze pubbliche sono in una situazione delicata, abbiamo più di 600 mila disoccupati, consumiamo più di quanto produciamo e siamo in deficit commerciale. Sei mesi non sono sufficienti per risolvere tutto questo", ha affermato il premier, esortando il parlamento ad accelerare il voto sulla cosiddetta "legge di emergenza economica" (ovvero le "Disposizioni eccezionali per accelerare la messa in atto delle grandi opere"), tenendo conto della specificità della situazione economica attuale.

La rivoluzione dei gelsomini iniziata nel 2011 "non è ancora compiuta e le vere riforme economiche devono essere ancora realizzate", ha spiegato Chahed.

Il premier tunisino, in carica da fine agosto 2016, ha poi parlato di ritardi e ostacoli che frenano i progetti degli investitori ammettendo che "molti progetti rimangono bloccati per mancanza di un quadro legislativo idoneo". In questo senso Chahed ha anche ricordato ai deputati il dovere per "l'amministrazione tunisina di entrare oggi nell'era digitale". Nei primi due mesi del 2017 il deficit della bilancia commerciale tunisina è cresciuto dell'86% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo ha segnalato l'Istituto nazionale di statistica (Ins), che quantifica il deficit in 2,51 miliardi di dinari tunisini (ovvero circa 1,1 miliardi di dollari). A gennaio e febbraio di quest'anno, erano 1,35 miliardi di dinari (circa 560 milioni di dollari) nei primi due mesi dello scorso anno. Secondo fonti citate dalla stampa locale, la Tunisia, se il deficit continuerà a salire, dovrà adottare misure urgenti per ridurre le sue importazioni. In particolar modo vengono criticate da alcuni politici le ingenti quantità di prodotti provenienti dalla Turchia, grazie ad un trattato bilaterale che facilita gli scambi, non bilanciati da altrettante esportazioni in quel paese. 

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