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Tunisia: al via campagna contro contrabbando benzina

Commercio parallelo carburanti rappresenta 30% totale vendite

Un manifesto della campagna contro il contrabbando di benzina in Tunisia

Redazione Ansa

TUNISI - "Il contrabbando è contro di voi". Questo lo slogan della campagna contro il commercio parallelo di carburante lanciata in Tunisia dalla Camera sindacale delle società di distribuzione di prodotti petroliferi, Groupement professionnel des Pétroliers (Gpp), insieme a quella dei proprietari delle stazioni di servizio tunisini. La campagna prevede l'affissione di grandi manifesti per le strade delle principali città del Paese e video in tv che mostrano i pericoli a cui va incontro la Tunisia nel caso in cui questo commercio parallelo continuasse ad aumentare.

Forte infatti è l'impatto della vendita di contrabbando di benzina sull'economia globale del Paese. Lo ha ribadito ieri in conferenza stampa Lofti Hamrouni, dell'esecutivo dell'Utica (Confindustria tunisina) e presidente della Federazione nazionale della Chimica, precisando che "i contrabbandieri di carburante si appropriano, da soli, del 30% del totale delle vendite del settore", contro il 10% nel 1996. Secondo Hamrouni, il contrabbando non interessa soltanto le regioni del sud e del centro ma tutto il paese. Secondo uno studio realizzato dalla società di statistica Sigma Conseil, il contrabbando di carburanti in Tunisia impiega circa 20 mila persone con circa 150 "baroni" a controllarne il mercato e provoca una perdita annuale per il fisco di circa 400 milioni di dinari tunisini.

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