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Tunisia: 'lotta a corruzione e salario minimo per i giovani'

Chahed annuncia misure per sviluppo ma competitività scende

Redazione Ansa

TUNISI - Lotta alla corruzione, un salario mensile minimo per i giovani in cerca di occupazione e riforme per la crescita economica. Sono gli assi portanti del programma annunciato in tv dal premier tunisino Youssef Chahed, alla guida di un governo di unità nazionale, per ridare fiducia ai cittadini e promuovere un nuovo modello di sviluppo, che ridia impulso impulso anche all'iniziativa privata.

Chahed ha inoltre sottolineato l'importanza della prossima Conferenza internazionale 'Tunisia 2020' in programma il 29 e 30 novembre prossimi a Tunisi, occasione per attirare gli investimenti stranieri in Tunisia.

Questo quando la Tunisia scende al 95/o posto nella classifica della competitività economica redatta dal World Economic Forum, perdendo di tre posizioni rispetto al 2015. Al primo punto del programma del premier la lotta alla corruzione. ''I corrotti devono andare in carcere'' ha detto Chahed, che già al suo insediamento aveva dichiarato guerra ad un fenomeno che, si calcola, fa perdere ogni anno alla Tunisia circa il 2% del Pil. ''Il governo non risparmierà alcuno sforzo - ha aggiunto - per circoscrivere la corruzione e perseguire i corrotti".

Quanto ai giovani, il "contratto della dignità" è destinato a 25 mila persone in cerca di lavoro tra i diplomati tunisini, con un salario mensile di circa 300 euro per due anni. Per i sindacati sono previsti un contributo eccezionale del 7,5% e la proposta di rinviare gli aumenti salariali al 2019.

Si punta poi ad un piano di riforme per fare riprendere la crescita economica, con un tasso del 3,4% all'anno per i prossimi tre anni; ad un nuovo piano di modernizzazione delle strade comunali in 72 comuni; un programma speciale per la dissalazione dell'acqua di mare contro la crisi idrica; un nuovo programma di edilizia popolare per le categorie svantaggiate; 400 nuovi mezzi per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, sette nuove unità di riciclaggio rifiuti nel 2017 e l'istituzione di una "polizia ambientale"; un nuovo programma di lotta all'evasione fiscale; la creazione di cinque fondi di investimento per un valore di 100 milioni di euro in favore dei privati per la creazione di micro-progetti.

Quanto alla classifica del World Economic Forum, dopo la 32/a posizione del 2011 e un'assenza nel 2012 per gli sconvolgimenti della rivoluzioni che hanno reso impossibile l'analisi dei dati, il Global Competitiveness Report del 2013 posizionava la Tunisia all'83mo posto, nel 2014 all'87mo e nel 2015 al 92mo.

Prosegue dunque il trend negativo per la Tunisia, che presenta un punteggio di competitività di 3,92 punti su una scala da uno a dieci: Il Paese è dunque in terza posizione tra i paesi del Maghreb, dietro il Marocco e l'Algeria, e decima tra i paesi arabi. 

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