(ANSAmed) - ISTANBUL, 26 AGO - I piloni che svettano sul
Bosforo più alti della Torre Eiffel sono l'ultima bandiera
piantata da Erdogan sulla sua nuova Turchia. All'imboccatura del
mar Nero, mentre il Poyraz, il vento fresco del nord, sferza
l'estate di Istanbul, il presidente sopravvissuto al colpo di
stato presenta al popolo l'ennesima delle sue grandi opere.
Forse, la più simbolica. Il terzo ponte sul Bosforo, dedicato al
sultano Yavuz Selim, che nel XVI secolo spinse l'espansione
ottomana verso il Medio Oriente, è il ponte sospeso più largo al
mondo (59 metri), il più lungo a essere dotato anche di ferrovia
(1,4 km) e quello con le torri più alte: 322 metri. Più della
Torre Eiffel, appunto. Un'opera da record con cui il sultano
mette un altro tassello nel suo percorso di trasformazione della
Turchia.
Nato con lo scopo di migliorare i collegamenti tra Europa e
Anatolia e ridurre il tentacolare traffico di Istanbul, con
un'autostrada a 8 corsie e 2 linee ferroviarie, il ponte si
candida a essere anche un'infrastruttura chiave per servire la
prossima scommessa di Erdogan: l'aeroporto più grande d'Europa,
già in costruzione. Intanto, scommettono le autorità turche,
favorirà i collegamenti con lo scalo già esistente sulla parte
asiatica. Realizzata anche dal gruppo italiano Astaldi, con una
partecipazione del 33,33% in una joint venture con quello turco
Ic Ictas e un contratto di concessione da oltre 3 miliardi di
dollari, l'opera fa parte del progetto autostradale della
Northern Marmara Motorway, che prevede un investimento totale di
4,7 miliardi di dollari.
Promossa per giorni in tutta Istanbul, la maxi-cerimonia di
inaugurazione ha letteralmente paralizzato il traffico nella
zona del ponte. Slogan e bandiere erano tutti per il presidente,
che dopo il golpe sembra aver saldato ancor più il rapporto con
il suo popolo. (ANSAmed).
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Erdogan inaugura terzo ponte sul Bosforo, opera record
Realizzato anche da Astaldi. Maxi-cerimonia a Istanbul