(ANSAmed) - TUNISI, 12 AGO - La Banca centrale della Tunisia
(Bct) ha rivisto al ribasso le proprie stime sul tasso di
crescita del Pil nazionale, annunciando per il 2016 una
previsione del +1,8% invece che del +2% rilasciato nell'aprile
scorso e per il 2017 del +3% invece del +3,5% stimato in
precedenza. Questa tendenza al ribasso, spiega l'Istituto
centrale tunisino, è dovuto ad un calo di produttività
registrato in diversi settori di attività durante la prima metà
del 2016, principalmente in quelli dell'energia e del turismo.
Per quanto riguarda il settore energetico, prioritario rimane il
calo della produzione, causato dalla minore resa naturale dei
principali siti petroliferi e dai problemi legati alle
rivendicazioni sociali che ostacolano la ripresa della
produzione a livelli pre-2011. Per l'industria del turismo, le
prospettive non sono migliori, dal momento che la crescita segue
una tendenza al ribasso per via del clima di percezione negativo
della sicurezza in tutta la regione. L'analisi della Bct
evidenzia anche un buon livello di produttività del settore
offshore per il resto del 2016, ma con previsioni al ribasso per
il 2017, dato l'impatto negativo della ''Brexit'' sui partner
europei. Il rischio di perdita di fette di mercato di questi
paesi nel Regno Unito influenza in modo significativo le
esportazioni tunisine, soprattutto nei settori della meccanica,
delle industrie elettriche e tessili, dell'abbigliamento e del
cuoio. Le minacce interne legate alla incertezza politica e la
sicurezza e la disgregazione sociale avranno anche ricadute
negative sulla crescita. Il ritardo nella realizzazione delle
necessarie riforme economiche, come ad esempio il codice per gli
investimenti, influisce sul clima economico e sulle prospettive
di crescita. La Bct indica anche che il continuo deficit di
liquidità bancaria e l'aumento dei crediti in sofferenza
potrebbe ridurre la capacità del sistema bancario di mobilitare
risorse per il finanziamento dell'economia. A questo si aggiunge
il livello del deficit di bilancio, il notevole accumulo del
debito pubblico e la prossima scadenza di alcuni prestiti
esteri. Dal punto di vista interno, spiega la Bct, il calo
dell'inflazione nella prima metà del 2016 è solo temporaneo. Il
tasso di inflazione continuerà a salire al 4,3% nel terzo
trimestre 2016. L'inflazione media è stata del 4,1% contro il
3,6% nel II trimestre 2016 con una previsione di crescita annua
dell'indice dei prezzi al consumo del 3,7% nel 2016 e del 4,5%
nel 2017, contro le precedenti stime del 3,6% e 4,2%. Tra le
principali fonti di pressione inflazionistiche nel corso dei
prossimi trimestri secondo l'Istituto centrale l'entrata in
vigore del meccanismo di regolazione automatica del prezzo di
benzina alla pompa, la previsione al rialzo del prezzo del
barile sui mercati internazionale e la pressione al rialzo sul
tasso di cambio del dinaro. Nel breve periodo, la Bct indica che
l'inflazione dei beni e servizi ''ad esclusione di quelli
alimentari e amministrati'' (4,8%) potrebbe scendere al 4,6% in
luglio e agosto per tornare al 5,1% nel mese di settembre.
Analogamente per gli altri prodotti come quelli energetici, il
tasso di inflazione passerà dal 4,4% di giugno al 4,2% in luglio
e agosto per aumentare al 4,7% nel mese di settembre. (ANSAmed)
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Tunisia:Banca centrale,crescita Pil +1,8% nel 2016
Previsioni al ribasso per il 2016 e 2017