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Lavoro: Tunisia, accordo su piano riforme in 16 punti

Sostegno Fmi e Ue a intesa 'Dialogo nazionale su Lavoro'

Il premier tunisino Habib Essid inaugura il "Dialogo Nazionale sul Lavoro"

Redazione Ansa

TUNISI - Si è concluso con un'intesa su un piano di riforme in 16 punti il "Dialogo Nazionale sul Lavoro" portato avanti dal premier tunisino Habib Essid con rappresentanti della confederazione imprenditoriale Utica (Union Tunisienne de l'Industrie, du Commerce et de l'Artisanat) e del sindacato Ugtt (Union Générale Tunisienne du Travail, e funzionari della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Africana di Sviluppo e dell'Unione Europea, per cercare di trovare una soluzione alla piaga della disoccupazione giovanile che è stata all'origine di violente proteste in tutto il Paese a metà gennaio.

Il piano mira a ridurre il tasso di disoccupazione portandolo all'11% entro il 2017, attraverso il sostegno all'imprenditoria e al partenariato pubblico-privato, lo sviluppo di un'economia sociale e solidale e l'approvazione di un piano normativo aggiornato ai nuovi scenari economici regionali e internazionali. Il piano prevede inoltre la formazione qualificata delle persone in cerca di lavoro per riallineare domanda e offerta di impiego, l'offerta di servizi gratuiti (principalmente nei settori della sanità e dei trasporti) a chi ha conseguito un diploma universitario ed è in cerca di lavoro, forme assistenziali per chi viene licenziato, l'approvazione di un Codice delle professioni e delle competenze, la creazione di una struttura unica per il coordinamento e il monitoraggio dei finanziamenti e dei progetti a favore delle piccole e medie imprese, l'aumento degli incentivi per le aziende che assumono, la promozione di investimenti nei settori dell'energia, dell'agricoltura, del turismo e del commercio. Verrà inoltre istituito un Consiglio superiore della Promozione dell'Impiego sotto la direzione del governo.

Il piano di riforme tunisino beneficia del sostegno del Fmi che ha promesso lo stanziamento di 3 miliardi di dollari nei prossimi 4 anni a partire da aprile, nonché di quello della Banca Africana di Sviluppo e dell'Unione europea che stanzieranno altri 500 milioni di dollari. Il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim, presente alla giornata di chiusura del Dialogo, ha affermato che è in via di definizione una strategia di partenariato con la Tunisia che verrà finalizzata a maggio e che si sviluppa in tre direzioni: rafforzamento della crescita economica del Paese, riduzione delle disparità regionali e iniziative di inclusione sociale rivolte soprattutto ai giovani con un investimento totale di 5 miliardi di dollari in cinque anni. E anche l'Italia farà la propria parte. Il 9 e 10 maggio a Tunisi, si terrà un forum economico italo-tunisino, con la partecipazione di una delegazione del governo Renzi e rappresentanti delle principali aziende nazionali intenzionate ad investire in Tunisia.

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