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Sviluppo, il Marocco punta sul suo Sud

Piano di sviluppo da 7 miliardi con 120 mila posti di lavoro

Un uomo in motocicletta attraversa il deserto del Sahara vicino a Ouarzazate

Redazione Ansa

 - RABAT - Puntare sul Sud e investire sulla parte di territorio compreso tra le province di Laayoune, Dakhla e Guelmin, il triangolo che rappresenta la spina nel fianco del Marocco. Il progetto di re Mohammed VI arriva 40 anni dopo la Marcia verde, la mobilitazione che ha di fatto segnato la fine del colonialismo spagnolo. L'investimento complessivo è di 77 miliardi di dirham, quasi 7 miliardi di euro, e prevede 120 mila nuovi posti di lavoro. Per realizzare il progetto ad ampio raggio per lo sviluppo di numerosi settori produttivi ci vorranno da 5 a 10 anni; saranno coinvolti anche i privati oltre che il governo centrale e le amministrazioni locali.

A partire dal 2016 sulle tre regioni pioveranno 19 miliardi di dirham, per realizzare progetti nel settore delle infrastrutture e delle telecomunicazioni. Un investimento di 17 miliardi sarà invece devoluto allo sviluppo del settore fosfati, con la creazione del polo industriale Phosbucraa che prevede di aprire le porte a 1.270 nuovi lavoratori. In linea con questo progetto c'è anche la realizzazione di un nuovo polo di formazione tecnica a Forum el Oued. Di non minore importanza il settore della pesca e quello dell'agricoltura che si apprestano a vivere una nuova stagione di rilancio attraverso un centro per la lavorazione del pesce, a Dakhla e un altro centro di produzione di eccellenza per la coltivazione e la conservazione di prodotti agricoli nell'area di Boujdour. Nella zona costiera, infine, una delle più belle del Marocco, proprio di fronte alle Canarie, sono previsti 84 progetti di turismo ecologico che si inseriscono nel piano di sostenibilità ambientale in cui è da alcuni anni impegnato tutto il paese.

(Ansamed)

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