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Pesca: Ready Med Fish, dall'artigianato all'imprenditoria

Tunisia, Libano, Egitto e Italia insieme per salvare settore

Pescatori nel porto di Sidone in Sud Libano

Redazione Ansa

ROMA - Consentire alla pesca artigianale nel Mediterraneo di sopravvivere, evitando che vengano spazzati via secoli di tradizioni culturali locali formando pubbliche amministrazioni, associazioni cooperative di settore e, soprattutto, i giovani. E' questo il principale obiettivo di Ready Med Fish, progetto lanciato il 14 novembre 2013 che coinvolge Tunisia, Libano, Egitto e Italia di cui questa mattina nella sede romana di Legacoop sono stati presentati i risultati.

Realizzato in collaborazione con il Ciheam (Istituto Agronomico di Bari) e co-finanziato dal Programma Europeo ENPI CBC MED - Cross-Border Cooperation in the Mediterranean - il progetto si rivolge alle giovani generazioni e coinvolge gli attori istituzionali e dell'associazionismo dei quattro Paesi. Professionalizzando i giovani e consentendo loro di trovare nella pesca una risorsa economica su cui investire e diversificando in attività quali l'ittiturismo, la ristorazione, il pescaturismo, la vendita diretta e l'acquacoltura, la situazione economica in cui versa la filiera può cambiare. "C'è bisogno di nuove generazioni affinché la pesca artigianale non scompaia", sottolinea la coordinatrice del progetto, Francesca Ottolenghi. "La crisi della pesca artigianale coinvolge tutto il Bacino del Mediterraneo". Impossibile, infatti, produrre di più, spiegano i responsabili dei ministeri dell'Agricoltura di Tunisia, Libano, Egitto e Marocco. Difficile ridurre i costi di produzione. Per questo "c'è bisogno di supporto e di cooperazione per reagire", rimarca Ottolenghi.

Diverse dunque le attività di formazione messe in campo nei 24 mesi di progetto: dai corsi per le pubbliche amministrazioni e le cooperative dei diversi Paesi, a quelli sul campo, destinati ai pescatori (che si terranno in Puglia il prossimo mese); alle proposte di armonizzazione del quadro normativo formulate dagli esperti del Gruppo operativo Euromediterraneo (EOG), fino alla creazione di un servizio di "Info and assistance desks", sportelli che assisteranno gli operatori per diversificare le attività, consentendo un miglioramento delle condizioni di lavoro e del reddito, spiega Federico Zacchia, fra i curatori di Ready Med Fish. A un mese dalla conclusione del progetto, affermano i rappresentati della sponda Sud, il bilancio è positivo. Grazie alla diversificazione delle attività, fanno sapere, ''si è potuto creare fonti di reddito alternative, ma servono un miglioramento delle strutture e il prosieguo della formazione e della cooperazione''. Ready Med Fish, commenta a margine della presentazione il presidente di Legacoop, Mauro Lusetti, "ha facilitato la creazione di reti tra governi" e dimostra che è possibile "creare buona occupazione e attività economica che consenta alle popolazioni povere di non emigrare e di avere attività redditizie come quelle della pesca". (ANSAmed).

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