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Algeria: crisi economica aggredisce conti dello Stato

Export diminuito del 40% nei primi mesi dell'anno

Redazione Ansa

(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 20 LUG - La recente firma del trattato sul nucleare se ha abbassato la tensione politica in Medio Oriente, grazie alla fine delle sanzioni nei confronti dell'Iran, porterà a un mutamento dello scenario per quanto riguarda il petrolio, di cui Teheran è grande produttore, ma, sino a ieri, bloccato nell'export a causa del contenzioso internazionale legato alla potenziale capacità di dotarsi di armamento non convenzionale.

Uno scenario che risulterà indigesto ai grandi produttori tradizionali, che ora si ritroveranno in casa un forte concorrente e quindi, aumentando l'offerta, con una possibile ulteriore regressione del prezzo del petrolio. L'Algeria è uno dei Paesi che potrebbe subire le maggiori ripercussioni e che già oggi si confronta con una grave crisi economica dovuta al crollo del prezzo del barile e, di conseguenza, con una progressiva riduzione delle proprie riserve in moneta pregiata, vitali per lo sviluppo dei suoi programmi pluriennali.

Una crisi che peraltro non è giunta inattesa, ma alla quale Algeri sembra non avere trovato efficaci contromisure, come denunciano da tempo molti economisti. E questo stato di cose viene confermato da dati e percentuali che suonano come un atto d'accusa contro chi doveva reagire e non lo ha ancora fatto con l'efficacia che l'emergenza imponeva.

Un dato eloquente è quello delle esportazioni algerine (nella quasi totalità si tratta di idrocarburi) che, nei primi mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2014, hanno registrato un vero e proprio tracollo, pari a -40 per cento. Se al calo dell'export si aggiunge quello del prezzo del barile di petrolio (passato da 109 dollari dell'inizio del 2014 ai 54 attuali) il quadro è ancora di più preoccupante. Un trend negativo che è cominciato nel 2011 (le esportazioni furono pari a 73,5 miliardi di dollari), proseguito nel 2012 (71,9 miliardi) e nel 2013 (65 miliardi), confermato al 2014 (62 miliardi).

Come se non bastasse sono appena giunti i dati della nota sulla congiuntura trimestrale della Banca centrale in merito alle riserve di cambio algerine che a fine marzo si sono fermate a 159,92 miliardi di dollari, cioè circa 19 miliardi di dollari in meno rispetto al precedente trimestre. Un vero collasso, se si pensa che nel dicembre del 2013 le riserve erano pari a 216,16 miliardi di dollari. (ANSAmed).

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