(ANSAmed) - PALERMO, 14 LUG - Da un camper attrezzato per la
realizzazione di servizi fotografici, da un villaggio all'altro
della Palestina, ad un progetto di cosmetica per combattere le
rughe delle pelle, ad una piattaforma web per l' interpretariato
simultaneo online. Sono alcuni modelli di business creati da un
gruppo di giovani imprenditrici provenienti da Palestina,
Giordania, Tunisia, Egitto, in questi giorni, presso il
Consorzio Arca, l'incubatore d'impresa dell'Universita' di
Palermo, ente capofila del progetto "Net Kite", nato con
l'obiettivo di creare una rete di micro e piccole imprese
innovative e di promuovere la mobilita' tra giovani dell'area
Med. Sono in prevalenza donne con meno di trenta anni e una
laurea in ingegneria, che hanno superato una dura selezione: da
400 idee iniziali a sei per ogni Paese partecipante al progetto.
Le giovani imprenditrici sono state selezionate dagli
incubatori d'impresa di Italia, Cipro e Francia, partner di "Net
Kite", che hanno il ruolo di rendere piu' mature e concrete
queste idee grazie ad un processo di incubazione accelerata.
Ogni progetto si ispira alla realta' di provenienza delle
ragazze. Dana Hilmy, palestinese, ha rivisitato la vecchia
figura del fotografo che andava in giro per i villaggi della
Palestina con i suoi macchinari per fare servizi fotografici
durante matrimoni, battesimi, feste natalizie ed altre
ricorrenze. In Palestina, infatti, c'e' una struttura di
villaggi disconnessi tra loro e dove non esistono studi
fotografici ad eccezione di quelli di Ramallah e Betlemme. La
sua idea imprenditoriale consiste nella realizzazione di un
camper da adibire ad studio fotografico itinerante. Qamar
Tarawneh, giordana, e' ingegnere meccatronico. Il suo progetto
volge lo sguardo ai disabili, in particolare all'integrazione
dei sordomuti, attraverso un guanto digitale munito di un
microcontrollore che consente di scrivere e pronunciare delle
frasi. Il guanto dovrebbe facilitare la comunicazione senza la
preventiva conoscenza della lingua dei segni. La sfida di Sawsan
Assi, palestinese, e' l'interpretariato simultaneo a distanza
dal momento che la mobilita' dei palestinesi in Israele e'
limitata e per loro raggiungere i committenti e' un problema. La
sua idea imprenditoriale prevede la realizzazione di una
piattaforma online con un software in grado di facilitare la
comunicazione tra persone di lingue e culture e con l'obiettivo
di creare oppurtunita' di business. Omaymah Bani Salman,
giordana, si e' concentrata su una idea sostenibile imperniata
su soluzioni solari pratiche che garantiscono una riduzione dei
costi e l'aumento del profitto nel rispetto dell'ambiente.
Infine, Aida Selmi, tunisina, ingegnere agroalimentare, proviene
da una regione agricola della Tunisia settentrionale, ad alta
produzione di fichidindia. La sua proposta consiste nel creare
un cosmetico anti eta' con i semi dei fichidindia. "Conosco
questo frutto sin dalla mia infanzia - racconta Aida - lo amo
molto, ma purtroppo viene utilizzato in prevalenza come alimento
e non e' abbastanza valorizzato. Dopo alcuni studi, ho compreso
che dai semi essiccati e macinati si puo' produrre un olio che
previene le rughe. Ho scoperto, inoltre, che c'e' una forte
domanda di questo olio essenziale. Il ficodindia, si puo' anche
utilizzare per preparare delle ottime marmellate e insalate. A
sto sviluppando il business plan del mio progetto". (ANSA).
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Università:imprenditrici Med a Palermo per sviluppo business
Dal camper per foto in Palestina agli oli cosmetici in Tunisia