(ANSAmed) - ATENE, 1 LUG - La situazione nei supermercati di
Atene e della altre grandi città della Grecia - in cui il
fatturato è aumentato in pochi giorni fra il 37% ed il 67% - è
indicativa del panico che la decisione del governo greco di
indire un referendum ha provocato tra i cittadini. Come rileva
l'edizione online di iefimerida.gr, mentre il governo non spiega
alla gente le conseguenze di un eventuale 'no' (e quindi di una
possibile quanto drammatica uscita dall'Ue e dall'euro), i
consumatori si stanno affrettando a fare scorte di generi
alimentari e di prima necessità in caso di problemi sul mercato.
Così, mentre gli scaffali dei supermercati cominciano a
svuotarsi, le vendite segnalano una crescita significativa, ma
la situazione sembra tuttora sotto controllo. Nonostante le
"invasioni" di clienti nei supermercati e le immagini di
scaffali vuoti che girano sui social network, fonti del settore
tendono a tranquillizzare la popolazione affermando che le
forniture di alimentari, di prodotti base per la casa base e per
la cura personale sono normali e che ci sono abbastanza scorte.
Ieri e ieri l'altro, però, come hanno reso noto esperti del
settore, in varie catene di supermercati si è registrato un
aumento delle vendite tra 65 e il 67%. Indicativo del panico
diffuso tra la gente è il fatto che riso, legumi, pasta, olio,
conserve e cibi confezionati sono spariti dagli scaffali dei
supermercati già da lunedì. Un responsabile di una delle
maggiori catene di supermercati del Paese ha detto a
iefimerida.gr che le vendite di questi alimenti sono stati quasi
il doppio rispetto alla stessa data dello scorso anno. Sabato
scorso, le vendite dei supermercati sono aumentate del 33-37%
ovvero quasi quanto nei giorni prima di Natale. (ANSAmed).
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Grecia: il fatturato dei supermercati va alle stelle
Dopo l'annuncio del referendum in programma domenica