(ANSAmed) - ATENE, 27 MAG - E' di nuovo panico fra la gente
comune in Grecia dopo le sempre più insistenti voci circa la
possibile applicazione alle banche di controlli sul flusso dei
capitali mentre proseguono, apparentemente senza risultati
tangibili, i negoziati fra il governo di Atene e i responsabili
del Brussels Group. E così i greci tornano a prendere d'assalto
i bancomat per prelevare i risparmi nel timore che, da un giorno
all'altro, non possano più disporre a piacimento del proprio
denaro, proprio come avvenne a Cipro nel marzo 2013. A rendere
più pesante il clima, anche le recenti - e poco opportune -
dichiarazioni di vari esponenti del governo secondo cui le casse
statali sono agli sgoccioli. Parole che, seppur subito
ritrattate, hanno fatto temere ai più l'uscita della Grecia
dall'euro ed il ritorno alla vecchia ma fortemente svalutata
moneta, la dracma.
Soltanto nella giornata di ieri, come hanno reso noto oggi
funzionari degli istituti di credito, i prelievi dai depositi
bancari sono ammontati a circa 300 milioni di euro, ovvero il
triplo di quanto uscito quotidianamente dalle banche nei giorni
immediatamente precedenti. Un'emorragia che, secondo le stesse
fonti, sarà di breve durata in quanto - a loro parere - la
situazione è sotto controllo. La popolazione "rimane calma -
hanno detto - grazie ai messaggi positivi" diffusi dal governo.
Nonostante tali messaggi, però, la situazione economica della
maggior parte dei greci continua ad aggravarsi. Sempre oggi,
infatti, da uno studio condotto dall'Istituto del Lavoro della
Confederazione generale del Lavoro greco (Gsee, il maggiore
sindacato ellenico) e dall'Associazione Consumatori (Eeke), è
emerso che, a causa della riduzione dei redditi provocata dalla
crisi in atto da ormai sei anni, la metà delle persone con un
lavoro dipendente deve attingere ai risparmi per sopravvivere.
In base al sondaggio, infatti, il 47% degli intervistati ha
ammesso che negli ultimi mesi ha dovuto ricorrere ai risparmi
per far fronte alle proprie necessità, mentre il 16% è stato
costretto a chiedere prestiti.
Arrivare alla fine del mese è quindi sempre più difficile e
non aiuta nemmeno l'aumento del costo della vita: in base ai
dati diffusi oggi dallEurostat circa i prezzi dell'energia per i
nuclei familiari europei, infatti, risulta che le famiglie
greche, a fronte di un calo del prezzo del gas del 10,1%, si
sono ritrovate un aumento della bolletta dell'elettricità pari
al 5,2%. Per i lavoratori dipendenti, per di più, le prospettive
immediate non sono rosee: da uno studio della Confederazione
Nazionale delle Camere di Commercio (Esee), durante i primi tre
mesi dell'anno hanno chiuso i battenti 5.341 imprese ad una
media di circa 59 fallimenti al giorno ma entro fine giugno le
ditte che chiuderanno potrebbero essere più di 8.500. Ciò
contribuirà a far aumentare il tasso di disoccupazione che a
febbraio scorso è sceso leggermente, attestandosi al 25,4%
rispetto al 25,6% del mese prima. Rimane sempre altissimo (il
maggiore nell'Ue), come risulta dall'ultimo Rapporto Ocse su
'Giovani e occupazione' pubblicato oggi, il tasso di
disoccupazione dei greci tra i 15 e i 29 anni stimato al 48,49%.
In termini di aspettative per il trimestre in corso, i
partecipanti al sondaggio promosso dalla Gsee hanno detto per lo
più che le cose non potranno andare molto peggio: tre su quattro
(il 75%) hanno affermato che - a loro parere - i redditi
resteranno stabili (dal 57% del settembre scorso), per il 16%
gli stipendi diminuiranno ancora (rispetto al 40% di cinque mesi
prima). Un esiguo 9% di irriducibili ottimisti si è invece detto
convinto che il proprio reddito aumenterà. (ANSAmed).
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Grecia: è di nuovo fila ai bancomat, si intaccano i risparmi
Circa 300 milioni di euro ritirati dalle banche soltanto ieri