(ANSAmed) - ROMA, 1 APR - Gli aiuti promessi per quest'anno
alla Siria durante la Terza Conferenza dei paesi donatori
rappresentano meno della metà degli stanziamenti ritenuti
necessari dalle organizzazioni umanitarie per soccorrere i 18
milioni di siriani che hanno bisogno di assistenza umanitaria.
E' la denuncia di Oxfam sull'"inadeguatezza degli stanziamenti
messi in campo dai paesi ricchi per fronteggiare quella che il
segretario generale dell'Onu Ban-Ki-moon ha definito 'la
peggiore crisi umanitaria dei nostri tempi'".
Un'emergenza, sottolinea l'ong, che negli ultimi quattro
anni ha già causato 220 mila vittime, 11,4 milioni di profughi,
con 7,6 milioni di sfollati interni, di cui la metà bambini. Un
dramma che sta avendo conseguenze catastrofiche per la
popolazione siriana: 6,3 milioni di persone hanno enormi
difficoltà di accesso al cibo, a causa della crescita
esponenziale dei prezzi dei generi alimentari.
"Sebbene alcuni Paesi si siano mostrati generosi in Kuwait,
gli aiuti promessi non raggiungono nemmeno la metà di quanto
serve. - ha detto Riccardo Sansone, responsabile emergenze
umanitarie di Oxfam Italia - Se la maggioranza degli Stati non
intensificherà gli sforzi nel post Conferenza, sarà sempre più
difficile offrire un aiuto adeguato al crescente numero di
profughi siriani".
"L'Italia ad esempio ha stanziato circa 18 milioni di euro,
ma può fare di più - ha aggiunto Sansone - Dopo i tagli
all'assistenza umanitaria, che stanno già avendo ripercussioni
sulla popolazione, è essenziale che le promesse diventino
rapidamente aiuti concreti". Oxfam chiede inoltre che i "paesi
ricchi" accolgano, entro la fine del 2015, il 5% dei rifugiati
siriani più vulnerabili. (ANSAmed).
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Siria: Oxfam, da paesi donatori meno metà fondi necessari
'Comunità internazionale faccia di più, accogliere 5% profughi'