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Crisi: Croazia, quasi pari rapporto lavoratori-pensionati

Pericoli per stabilità sistema pensionistico

Redazione Ansa

(ANSAmed) ? ZAGABRIA, 4 MAR ? In Croazia il rapporto tra i lavoratori, contribuenti fiscali, e i pensionati è sceso ad appena 1,13, dunque di quasi un lavoratore per pensionato, livello ritenuto insostenibile a lungo termine per il sistema previdenziale e pensionistico del Paese. Lo mostrano i dati dell'Istituto per le assicurazioni pensionistiche nazionali (Hzmo). Se ai circa 1,2 milioni di pensionati si sommano anche i quasi 300 mila disoccupati allora il numero della popolazione adulta che percepisce aiuti previdenziali o pensioni supera il numero di quelli che lavorano, sceso per la prima volta dall'indipendenza del Paese sotto il livello di 1,4 milioni. Nell'ultimo anno è diminuito il numero dei disoccupati, ma anche quello di chi ha una occupazione, a causa non solo di un naturale pensionamento dei lavoratori anziani, ma soprattutto per il numero crescente di giovani che scelgono di emigrare in cerca di un lavoro o di quelli che semplicemente rinunciano a cercarne uno. Il tasso di disoccupazione a gennaio era del 20,6 per cento della popolazione attiva, del 45 per cento nella fascia tra gli 18 e i 29 anni d'età.

Per gli esperti, il rapporto tra i pensionati e le persone che lavorano inizia a minacciare seriamente la stabilita' del sistema pensionistico e l'unica via d'uscita, per evitare una drastica diminuzione delle pensioni, è una forte crescita economica. Le stime per il 2015 prevedono però che la Croazia vedrà una modesta ripresa di circa lo 0,5 per cento del Pil. Il governo socialdemocratico, al potere dal 2011, ha adottato una serie di misure di tagli e risparmi, rifiutando però di toccare le pensioni. (ANSAmed).

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