(ANSAmed) - TUNISI, 18 DIC - Come aiutare le imprese italiane
operanti in Tunisia dal punto di vista commerciale e finanziario
e rafforzare le relazioni tra istituzioni locali ed italiane?
Questo il tema dell'evento in programma oggi a Tunisi presso la
sede dell'Utica (Confindustria locale) ed organizzato da Utica
insieme alla Camera Tuniso-Italiana di Commercio ed Industria,
l'Ambasciata d'Italia e l'Ice, Agenzia per la promozione
all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane.
Sono oltre 700 alle imprese italiane che operano in Tunisia ed
il trend è in continua crescita. La Tunisia è a caccia di
investimenti stranieri e molte imprese possono beneficiare della
vigente legislazione che favorisce gli investimenti off-shore
concedendo privilegi di natura fiscale. E' proprio l'economia
infatti la maggior sfida della nuova Tunisia, Paese che si
prepara a candidarsi come polo di attrazione per gli investitori
stranieri sulla sponda sud del Mediterraneo. L'Italia, anche per
la sua vicinanza geografica, conta già una forte presenza di
imprese nel paese nordafricano, e rappresenta attualmente il
secondo partner commerciale della Tunisia. Tessile ed
abbigliamento, cuoio e calzature ma anche elettrico, elettronico
e siderurgico hanno da sempre rappresentato settori nei quali le
aziende italiane si sono contraddistinte, ma le opportunità
offerte dell'agroalimentare, del settore aeronautico, della
componentistica auto e delle rinnovabili offrono nuovi spazi di
crescita. Spiega ad ANSAmed Sandro Fratini, vice presidente
della Camera di Commercio Tuniso-Italiana, che la conferenza
odierna ''ha proprio lo scopo di discutere delle soluzioni per
meglio accompagnare le aziende italiane in Tunisia a realizzare
i propri obiettivi nell'ottica di una forte ripresa economica e
di relazioni commerciali tra i due paesi nel 2015''. (ANSAmed)
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Italia-Tunisia: conferenza sul "fare impresa" in Tunisia
Agroalimentare, rinnovabili opportunità per Pmi