(ANSAmed) - ROMA, 3 DIC - La controproposta avanzata dal
governo Samaras alla troika (Fmi, Ue e Bce) è "più che adeguata
e onesta e non credo ci potranno essere modifiche di tipo
sostanziale a questo documento". A parlare è uno dei ministri
di punta del governo di larghe intese ellenico, Kyriakos
Mitsotakis. A Roma dove oggi partecipa alla riunione dei
ministri responsabili per la pubblica amministrazione dei 28
Paesi dell'Unione Europea, Mitsotakis chiede rispetto per gli
sforzi compiuti dal suo Paese.
"Credo - sottolinea in un'intervista ad ANSAmed - sia giunto
il momento di riconoscere che la Grecia ha compiuto una gran
parte delle riforme che doveva fare, il che indica la volontà
del governo a continuare su questo cammino". Ingiusto dunque,
sostiene, "mettere in dubbio il nostro impegno".
Difficile dire come andrà a finire nel muro contro muro tra
la troika e il governo di Atene. I colloqui tra le due parti
sembrano essere arrivati davvero a un punto di rottura dopo che
questa mattina, via e-mail, è giunta la replica della troika
alle proposte che l'esecutivo Samaras aveva a sua volta inviato
ai rappresentanti dei creditori internazionali, in risposta alle
condizioni da loro poste per riprendere i controlli
sull'andamento del programma di risanamento dell'economia. Quel
che sembra certo è che, oltre una certa asticella, Atene sembra
davvero non volere andare. "Non accetteremo - replica il
ministro - misure addizionali".
Grazie ai tagli e alle misure draconiane adottate dall'inizio
della crisi, "abbiamo reso la pubblica amministrazione
sostenibile sul piano economico - prosegue - ora dobbiamo
renderla efficiente". A qualsiasi costo? "E' possibile discutere
su come raggiungere l'obiettivo, ma in nessun caso è in dubbio
la riforma dell'amministrazione statale. Si tratta di principi
non negoziabili", risponde.
Eppure le piazze elleniche continuano a riempirsi di
manifestanti. "Nell'ultimo sciopero generale della pubblica
amministrazione l'adesione è stata solo del 12%", minimizza. La
prossima settimana, "incontrerò i sindacati per discutere il
sistema di valutazione degli impiegati pubblici. Sono aperto al
dialogo, ma nessun ripensamento".
Quel che serve alla Grecia in questo momento e per i
prossimi mesi è la stabilità politica "per rassicurare i mercati
e gli investitori". No quindi a elezioni anticipate come
vorrebbe la sinistra radicale guidata da Alexis Tsipras. Tutti i
sondaggi, prosegue, "ci dicono che la gente non vuole nuove
elezioni. Sarebbe come tornare indietro, vanificando gli sforzi
e i sacrifici compiuti negli ultimi cinque anni". Troveremo i
numeri necessari in Parlamento per eleggere il prossimo
presidente della Repubblica (180 deputati su 300, ndr). "Tutto -
avverte - dipenderà dai deputati indipendenti e dal loro senso
di responsabilità". Con i numeri che ha a disposizione il leader
di Syriza, Alexis Tsipras, "non potrà fermarci", sottolinea.
Riprendendo infine le parole del capo del governo, che ieri
ha parlato dalla tribuna della Camera di Commercio
greco-americana stigmatizzando la troika e il leader della
sinistra radicale e accusandoli di volere mettere a rischio la
stabilità del Paese, il responsabile del dicastero delle riforme
ellenico chiarisce: "Se all'interno nessuno ha il diritto di
destabilizzare politicamente il Paese, dall'esterno qualsiasi
ritardo nel completamento delle valutazioni (della Troika e
quindi del suo ritorno ad Atene, ndr) non aiuta l'Europa, i
creditori internazionali e la Grecia". (ANSAmed).
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Grecia: Mitsotakis, Troika riconosca il cammino compiuto
Ritardi in sue valutazioni non aiutano l'Europa nè i creditori