(di Simona Licandro)
(ANSAmed) - PALERMO, 28 NOV - Anche i delegati Israele e
Palestina, seduti allo stesso tavolo, hanno sottoscritto la
"Dichiarazione di Palermo", il documento firmato dai trenta
Paesi che hanno partecipano alla Conferenza agricola
euromediterranea, incontro sull'agricoltura e la pesca che si è
svolto al castello Utveggio, a Palermo.
L'appuntamento rientra nell'ambito del semestre italiano di
presidenza dell'Unione europea e ha visto la partecipazione di
ministri dell'Europa e dell'area Med, tra cui l'italiano
Maurizio Martina.
I paesi hanno adottato un documento che prevede la promozione
della crescita nelle aree rurali dell'innovazione, la ricerca e
lo scambio di esperienze per lo sviluppo dell'agricoltura, per
la lotta agli sprechi, per prendere misure adeguate ai
cambiamenti climatici e per la promozione della dieta
mediterranea. Nel documento si sottolinea come il 2015 sarà un
anno cruciale per l'agenda internazionale mediterranea, in
particolare per la concomitanza di diversi eventi mondiali, tra
cui l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile
post-2015, l'Expo di Milano sul tema "Nutrire il pianeta,
energia per la vita", la 21/a Conferenza delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici e l'11/a riunione sul protocollo di Kyoto
che si terrà a Parigi.
"Dopo 11 anni - ha detto Martina - abbiamo deciso di chiamare
a raccolta trenta Paesi per rimettere al centro le politiche
relative allo sviluppo sostenibile, alla crescita e alla
cooperazione nel Mediterraneo. Abbiamo avuto un importante
confronto con gli altri Stati per ribadire l'importanza di una
strategia globale che si occupi, da subito, del tema mondiale
della sicurezza alimentare. Nel Mediterraneo il sistema
agroalimentare conserva ancora un importante ruolo all'interno
del contesto economico-occupazionale dei paesi. Dobbiamo fare di
più e cercare di mettere in condizioni i giovani di trovare
spazio in questo settore perché sono loro la nostra scommessa ed
il nostro futuro".
La Dichiarazione di Palermo ribadisce inoltre come
l'agricoltura possa contribuire alla crescita inclusiva. Gli
obiettivi da raggiungere consistono in una migliore
sostenibilità ambientale, nella lotta contro la povertà e
l'esclusione, in una maggiore stabilità politica nella zona del
Mediterraneo e nella lotta contro le migrazioni forzate.
"Se i Paesi del Mediterraneo - ha detto il direttore generale
della Fao, José Graziano da Silva, nel suo intervento alla
Conferenza euro-mediterranea - vogliono arginare la marea di
migrazione forzata e la sofferenza umana a essa connessa,
dovrebbero mettere lo sviluppo agricolo, alimentare e rurale al
centro della cooperazione nella regione". Il direttore generale
della Fao ha infatti sottolineato lo stretto rapporto tra
agricoltura e migrazioni e l'importanza di investire nello
sviluppo rurale.
"Abbiamo bisogno di trovare alternative - ha spiegato - per
incrementare gli incentivi per i giovani a impegnarsi in
attività rurali, in agricoltura, nell'allevamento del bestiame,
nella pesca e nell'acquacoltura nei propri paesi e comunità".
A questo proposito il ministro Martina ha ricordato il piano
presentato oggi da ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.
"Un progetto - ha spiegato - molto importante sul fronte della
ricerca che permette di mettere in rete le università
euromediterranee. Un altro piano, che verrà presentato
dall'Italia all'Ue, coinvolge la Banca europea degli
investimenti per sovvenzioni all'imprenditoria giovanile".
(ANSAmed).
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Agricoltura: 30 Paesi euromed firmano Dichiarazione Palermo
Anche Israele e Palestina per piano su giovani e sviluppo