(di Cristiana Missori)
(ANSAmed) - ROMA, 25 NOV - Energia, trasporti e sicurezza, ma
anche agricoltura, edilizia, infrastrutture, immobiliare,
istruzione, formazione di giovani, tecnici e artigiani. Dal
Business Council italo-egiziano che si è tenuto oggi a Roma,
nell'ambito della visita del presidente Abdel Fattah al Sisi in
Italia, le relazioni economiche tra Roma e Il Cairo escono
rafforzate. Diversi infatti gli accordi siglati stamane.
In prima linea insieme ai ministri egiziani dell'Industria e
del Commercio, Mounir Fakhry Abdel Nour e degli Investimenti
Ashraf Salman, e al viceministro dello Sviluppo economico, Carlo
Calenda, c'erano fra gli altri, Ice, Sace, Simest, Pirelli,
Italferr, Italcementi e Alex Bank (gruppo Intesa San Paolo).
''Siamo pronti ad aprire la fase due dei nostri rapporti
bilaterali e questa fase inizierà con la missione di fine
febbraio (annunciata ieri dal premier Matteo Renzi, ndr)'', ha
fatto sapere Calenda aprendo la conferenza stampa in cui sono
stati presentati gli accordi firmati tra imprese italiane e
autorità egiziane. Un bottino relativamente ricco che tocca i
settori chiave dell'economia, in particolare infrastrutture e
trasporti.
Ampie le possibilità anche nel comparto della sicurezza, ha
ricordato il co-presidente del Business Council Italo-Egiziano,
Mauro Moretti. ''Sicurezza e controllo dei confini e delle
coste, un campo nel quale l'industria italiana può offrire
competenza e esperienza'', ha commentato. L'Italia - con
Fincantieri - è pronta ad inserirsi nel progetto del raddoppio
del Canale di Suez, con la realizzazione di un cantiere navale,
ha fatto sapere il viceministro Calenda. ''Se ne parlerà a fine
febbraio'', ha precisato.
Sul piatto per gli investitori italiani ci sono anche la
costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità
Alessandria-Cairo-Aswan-Luxor (1200 km) per un investimento
stimato di circa 10 milioni di dollari, per cui è stato
richiesto un prestito al vaglio del ministero degli Esteri
italiano di circa 10 milioni di euro della durata di 30 anni; lo
sfruttamento minerario del ''Triangolo d'oro'' nel Sud del
Paese, la creazione di un hub logistico a Damietta.
''In campo energetico, le opportunità possono venire dalle
rinnovabili come dalle fonti tradizionali. Gli investimenti
potrebbero raggiungere i 40 miliardi di euro nei prossimi 5
anni'', ha fatto sapere dal canto suo Khaled Abu Bakr,
presidente della Taqa Arabia, la maggiore azienda privata di
distribuzione energetica in Egitto e co-presidente del Business
Council.
L'Italia ha già 902 progetti di investimento in Egitto, con
uno scambio commerciale stimato per il 2014 di circa 5,1-5,2
miliardi, come ha ricordato Calenda sottolineando come i livelli
stiano tornando a quelli del 2012 ''anno record per il nostro
interscambio''. Entro il 2016 - ha detto - ''puntiamo a
raggiungere i 6 miliardi di interscambio, un obiettivo
possibile''. Fra i settori da potenziare, ha reso noto Calenda,
il tessile (con la produzione di cotone), della concia e della
pelletteria.
L'Egitto di Sisi rassicura dunque l'Italia, ''partner
strategico''. ''Stiamo prendendo decisioni dure e difficili, ma
ci libereremo delle distorsioni del mercato e miglioreremo il
clima degli investimenti'', ha garantito il ministro
dell'Industria e del Commercio egiziano, Abdel Nour. (ANSAmed).
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Italia-Egitto: Roma scommette sul Cairo, torna la fiducia
Moretti, comparto sicurezza chiave. Fincantieri guarda a Suez