(di Cristiana Missori)
(ANSAmed) - ROMA, 14 NOV - Non guardare il Mediterraneo da
Nord, ma proporre uno sguardo incrociato sulle società che lo
compongono. Solo così è possibile adottare una strategia comune
in grado di valorizzare la competitività e gli interessi comuni
di quest'area. E' questa l'ottica proposta dai ricercatori
dell'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo (Issm) del
Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) nell'ultimo Rapporto
sulle economie del Mediterraneo, presentato oggi a Roma.
Giunto alla sua decima edizione, quest'anno lo studio sceglie
di allargare la sua analisi allo scenario geopolitico oltre che
a quello economico. Impossibile, sostengono i ricercatori,
raccontare i cambiamenti economici e sociali del Med senza
affrontare quelli politici. E così, l'edizione 2014 si apre con
due analisi di scenario.
La prima presenta uno sguardo d'insieme sui nuovi sistemi
politico-istituzionali dei Paesi arabi del Mediterraneo
aggiornato al 2013, con particolare riferimento alla loro
posizione sulla scena internazionale e ai rapporti con i Paesi
occidentali. La seconda guarda al Mediterraneo nel contesto più
ampio dei nuovi equilibri economici mondiali e concentra
l'attenzione sull'Europa, prima e dopo la crisi finanziaria
globale, e sul ruolo dell'Italia nel Mediterraneo.
Cambiamenti, quelli politici - come ha ricordare Eugenia
Farragina, co-curatrice dello studio e primo ricercatore
dell'Issm - ''che stanno modificando i rapporti Sud-Nord''.
L'ambizione di questo Rapporto, dice, è quello di trasformarsi
in osservatorio dei cambiamenti economici e politici nell'area,
dando una lettura dei fatti in grado di cogliere le tendenze in
atto.
A essere posta sotto la lente d'ingrandimento, è anche
l'azione dell'Italia, ''porta tra Mediterraneo e Europa''.
Un'azione in cui il Paese crede, ha tenuto a rimarcare il
sottosegretario agli Affari esteri, Benedetto della Vedova.
''Abbiamo un interesse economico e politico evidente - ha
ricordato - sia verso la sponda Sud che verso l'Adriatico''. Ma
se l'Italia cerca di giocare la sua partita nel cuore dell'area
- con le sue imprese, con la sua cooperazione e le tante
iniziative di dialogo - esistono concorrenti che da tempo hanno
iniziato una ''guerra'' economica silenziosa: Cina e India.
Aspetto questo cui lo studio del Cnr dedica ampio spazio.
''Competitor forti - ammette della Vedova - ragione per cui
accelerare la nostra azione".
Altro elemento di originalità del Rapporto 2014, sottolineano
i ricercatori, è un capitolo sui Mediterranei d'Europa, che
presenta il Mar Nero come una sub-regione di confine
storicamente legata al Mediterraneo. Ma si parla anche di
problemi di corruzione e spesa pubblica, di convergenze e
divergenze demografiche tra le due rive del Bacino, di rimesse
dei migranti, di ricadute ambientali del turismo, di produzione
e consumo di energia e di produttività mediterranea in tempo di
crisi.
In questo scenario cosa intendono fare le nuove istituzioni
europee? ''Manca totalmente una visione europea'', sostiene
l'on. Khalid Chaouki. ''Il nuovo Parlamento e Commissione
europei sono agli sgoccioli''. Si è parlato tanto, prosegue, di
Primavere, 'di inverni', 'di modello Marocco', 'di Tunisia in
transizione' o di tracollo della Libia. Potevamo invece parlarne
da partner di una transizione e non da spettatori''. Per
risollevare la situazione nei Paesi della sponda Sud, rilancia
Chaouki, non è possibile parlare unicamente di economia:
''servono dialogo tra istituzioni e componenti delle società. Ma
serve soprattutto un collegamento diretto con i giovani del
Mediterraneo'', futura classe dirigente dell'area. L'Italia, ha
concluso, ''vanta una lunga tradizione di cooperazione e
iniziative di dialogo, ma deve osare di più''. (ANSAmed).
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Med: nuovo Rapporto Cnr fa punto su economie dell'area
Della Vedova, con avanzata India e Cina accelerare azione Italia