(di Demetrio Manolitsakis) (ANSAmed) - ATENE, 20 OTT -
Sopitasi la comprensibile rabbia dei primi anni di crisi, la
società greca sta pur se lentamente prendendo coscienza della
realtà politica ed economica nazionale e internazionale e
all'incertezza preferisce le difficoltà. I greci vogliono
infatti che finalmente sia fatto anche nel loro Paese ciò che
dovrebbe essere stato fatto già da anni, ovvero modernizzare la
vita politica e l'economia, magari con l'aiuto dei partner
europei per essere certi di uscire presto dalla crisi.
Questo è quanto risulta da un nuovo sondaggio d'opinione
condotto dalla società Kapa Research per conto del domenicale
ateniese To Vima tis Kyriakis (La tribuna della domenica) in
base al quale il 59,7% dei greci dice "sì" ai governi di
coalizione - confermando così la fine del perfetto bipartitismo
- e più del 50% dice "no" al ricorso anticipato alle urne. In
altre parole, i greci mostrano una chiara tendenza verso un
sistema proporzionale multipartitico - senza premio di
maggioranza - e tutto ciò nel momento in cui i partiti in altre
nazioni europee, tra cui Italia, lavorano per un bipolarismo
solido e funzionale che garantirebbe al Paese la stabilità.
Indicativo della situazione politica è il fatto che la somma
delle preferenze per i due maggiori partiti del Paese, Nea
Dimokratia (il partito di centro-destra guidato dal premier
Antonis Samaras) e Syriza (sinistra radicale, guidato da Alexis
Tsipras), raggiungono il 50,9%. Nelle elezioni per il
Parlamento europeo la percentuale dei voti ottenuti dai due
partiti era stata del 49,29%.
Secondo il sondaggio, Syriza rimane la prima formazione
politica nelle preferenze dei greci con il 27,4%, contro il
23,5% di Nea Dimokratia. Al terzo posto, con il 6,4%, si trova
il partito filo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata). Seguono il
socialista Pasok con il 5,8%, To Potami con il 5,6%, il Partito
Comunista di Grecia (Kke) con il 5,3%, il partito dei Greci
Indipendenti (destra) con il 3,8% e Sinistra Democratica
(Di.Mar) con l'1,1%. Alla domanda su quale sarebbe il miglior
premier al momento per il Paese, il 42,5% degli intervistati ha
risposto Samaras contro il 36,1% che preferisce Tsipras.
Per quanto riguarda la situazione economica del Paese e il
rapporto con i creditori internazionali, una parte rilevante
dell'opinione pubblica - sempre stando ai risultati del
sondaggio - considera con una certa perplessità l'eventuale
liberazione del Paese dal controllo della troika (Fmi, Ue e Bce)
prima della conclusione del programma di risanamento economico,
in quanto il sistema politico non è tuttora riuscito a
convincere i greci della propria capacità di garantire al Paese
la tranquilla uscita dalla crisi. Il 46,5% dei greci ritiene
infatti che non è ancora finito il rischio dell'uscita della
Grecia dall'euro, mentre il 43,1% pensa che senza il controllo
della troika il Paese potrebbe ripetere gli errori del passato
che hanno portato alla crisi.
Circa il ricorso anticipato alle urne come chiedono i partiti
dell'opposizione approfittando dell'imminente elezione del
presidente della Repubblica - il mandato di Karolos Papoulias
scade nel febbraio del 2015 - la maggioranza dei greci (il 50,8%
contro il 42,3%) si pronuncia per la stabilità politica: il
nuovo presidente, secondo la gran parte dgli intervistati, deve
essere eletto dall'attuale Parlamento senza che si debba fare
ricorso ad elezioni anticipate. (ANSAmed).
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Grecia: la gente vuole stabilità ed economia più moderna
Sondaggio, 43% appoggia lavoro Troika e pensa non sia finito