(di Furio Morroni) (ANSAmed) - ATENE, 6 OTT - Dopo sei anni
di crisi economica e di recessione che sono costati alla Grecia
un quarto del suo Pil, la drastica cura di austerità imposta da
tre governi successivi (Papandreou, Papadimos, Samaras) al
popolo greco sembra stia finalmente cominciando a dare i suoi
frutti. Infatti, sulla base della bozza della Finanziaria
ellenica presentata stamani in Parlamento dal vice ministro
delle Finanze Christos Staikouras, nel 2015 è prevista una
crescita del 2,9% del Pil, di poco inferiore al target del 3%
indicato nel piano di salvataggio Ue-Fmi. E per quest'anno è
atteso un aumento del Pil dello 0,6%.
Il governo di Atene conta pertanto di poter uscire entro la
fine di quest'anno - ovvero con più di un anno di anticipo - dal
piano di salvataggio da 240 miliardi di euro messo a punto dai
creditori internazionali. In questo ambito, sempre secondo la
bozza di bilancio, la Grecia prevede di emettere titoli di Stato
a sette e 10 anni oltre ad un titolo a breve termine con
scadenza di oltre sei mesi, che è tuttora il periodo massimo.
Inoltre, stando sempre alla bozza della Finanziaria la cui
discussione in Parlamento si concluderà mercoledì, nel 2015 la
disoccupazione dovrebbe calare al 22,5% dal 24,5% (in media) di
quest'anno, mentre per il debito ci si attende una diminuzione
al 168% del Pil dal 175% di quest'anno.
"Il Paese sta entrando in un lungo periodo di crescita
sostenibile e di eccedenze del bilancio primario che rilancerà
l'occupazione, ridurrà la disoccupazione e migliorerà la qualità
di vita di tutti i cittadini", ha detto Staikouras. "Questo è il
risultato dei sacrifici senza precedenti fatti dalle famiglie e
dalle imprese greche" ha aggiunto, assicurando che "quei
sacrifici non saranno sprecati".
Ma, nonostante l'ottimismo del governo di Atene, il
miglioramento delle finanze pubbliche della Grecia non avrebbe
convinto del tutto i creditori europei ad accettare il programma
del premier Antonis Samaras di uscire dal piano di salvataggio
entro la fine di quest'anno. Lo scorso 9 aprile la Grecia è
tornata sui mercati internazionali, dopo un'assenza di quattro
anni, con l'emissione di buoni del Tesoro quinquennali per un
valore di due miliardi e mezzo di euro e Samaras ha più volte
ripetuto che il Paese sarà in grado di coprire autonomamente il
proprio fabbisogno di finanziamenti sui mercati anche dopo la
scadenza del piano di salvataggio il prossimo dicembre. Ma,
secondo diversi economisti, i Paesi creditori preferirebbero che
la Grecia mantenesse per precauzione qualche forma di garanzia a
sostegno della propria politica economica qualora le condizioni
dei mercati dovessero peggiorare.
Il dibattito sulla Finanziaria in Parlamento si prevede
comunque molto acceso fra il governo di coalizione - composto
dal partito conservatore Nea Dimokratia (del premier Samaras) e
dal socialista Pasok - e l'opposizione guidata dal partito di
sinistra radicale Syriza. E' soprattutto allo scopo di
rafforzare la credibilità del proprio esecutivo a fronte degli
attacchi di Syriza - che da tempo chiede elezioni anticipate e
vuole mettere fine all'austerità - che Samaras giorni fa ha
accettato di sottoporsi a un voto di fiducia in Parlamento entro
la fine di questa settimana. (ANSAmed).
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Grecia: governo, austerità inizia a dar frutti, +2,9 in 2015
Ministro Staikouras presenta finanziaria, giovedì il voto