(ANSA) - ROMA, 03 APR - Una forma di greco in via di
estinzione, parlata da poche migliaia di persone in remoti
villaggi montani della Turchia settentrionale, è stata descritta
come un "ponte vivente" verso il mondo antico, dopo che i
ricercatori hanno identificato caratteristiche che hanno più in
comune con la lingua di Omero che con il greco moderno. Lo
riporta il Guardian. Il numero preciso di parlanti di romeyka è
difficile da quantificare. Non ha una forma scritta, ma è
sopravvissuta oralmente nei villaggi di montagna intorno a
Trabzon, vicino alla costa del Mar Nero. La docente di
linguistica storica Ioanna Sitaridou ha spiegato che il romeyka
discende dalla forma ellenistica della lingua parlata nei secoli
prima di Cristo, e condivide alcune caratteristiche chiave con
il greco antico. Secondo Sitaridou, la lingua "romeyka è una
sorella, piuttosto che una figlia, del greco moderno", una
scoperta che "sconvolge l'affermazione secondo cui il greco
moderno è una lingua isolata, nel senso che non è correlata a
qualsiasi altra lingua europea". Non solo: "Il greco moderno e
il romeyka non sono reciprocamente intelligibili". (ANSA).
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'Lingua greca parlata in Turchia un ponte con il mondo antico'
Media: 'Romeyka più vicino a Omero che al greco moderno'