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All'École française de Rome premio per ricerca nel Mediterraneo

Il 'Paestum Mario Napoli' 2023 assegnato per 150 anni di impegno

Redazione Ansa

ROMA - L'École française de Rome ha ricevuto il premio 'Paestum Mario Napoli' 2023 per i suoi 150 anni di impegno dedicato agli studi archeologici nel segno della ricerca, della formazione e delle missioni, fondamenta necessarie per la valorizzazione del patrimonio e la cooperazione culturale nel Mediterraneo. Il premio è stato consegnato a Brigitte Marin, direttrice dell'École française de Rome, durante la conferenza '#Unite4Heritage: archeologia e cooperazione culturale dal 2015 ad oggi', svoltosi in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, la cui 25esima edizione si è conclusa ieri.

Il riconoscimento della Bmta testimonia la forte collaborazione con le istituzioni, le università e i centri di ricerca dell'area del Mediterraneo. L'École française de Rome si conferma come un punto di riferimento culturale, sviluppando il proprio ruolo nel panorama nazionale e internazionale con i partner in Italia e nel Mediterraneo.

Inoltre, la premiazione coincide con la ricorrenza dei 150 anni della sua istituzione a Roma, che prevede un ricco programma di eventi. Le celebrazioni dureranno due anni, fino al compimento dell'anniversario a dicembre 2025.

"È un grandissimo onore ricevere questo premio, tanto più che la sua attribuzione all'École française de Rome corrisponde con la ricorrenza dei nostri 150 anni di attività nel campo dell'archeologia e della valorizzazione delle ricerche che abbiamo condotto", ha dichiarato la direttrice Marin al momento della consegna. Dopo aver ripercorso la storia dell'École, dalle prime grandi difficoltà di quando un giovane Stato italiano non concedeva permessi di scavo agli stranieri ai grandi scavi dell'École del secondo dopoguerra (Bolsena, Megara Hyblaea) per decenni e decenni - campi di scoperta e di pubblicazione importanti -, Marin ha spiegato come negli anni "si è allargato il campo di azione dell'École, dandoci maggiormente da fare sul piano della condivisione, con un pubblico sempre più ampio cui rendere accessibili le nostre conoscenze".

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