Rubriche

La terza moschea più grande d'Egitto riapre dopo 15 anni

Il restauro è costato 7,68 milioni dollari, divenne una fortezza

La moschea di Zaher Baybars al Cairo

Redazione Ansa

ROMA - La moschea di Zaher Baybars, la terza più grande dell'Egitto ha riaperto al Cairo dopo una ristrutturazione durata 15 anni.

La cerimonia di riapertura, scrive il quotidiano emiratino The National, si è tenuta nei giorni scorsi nella Cairo vecchia, un'area nota per le sue numerose reliquie islamiche, e ha visto la partecipazione del Grande Imam di Al Azhar, Ahmed El Tayeb, e del presidente del Senato kazako, Mäulen Äşimbaev, il cui governo ha cofinanziato la ristrutturazione. Erano presenti anche il ministro egiziano del Turismo e delle Antichità, Ahmed Issa.

Costruita nel 1269, all'inizio della dominazione mamelucca in Egitto, la moschea di Zaher Baybars è stata ristrutturata al costo di oltre 237 milioni di sterline egiziane (7,68 milioni di dollari). Zaher Baybars (1223-1277) è stato un Sultano mamelucco dell'Egitto. E' nato nella terra di Qibjak, nell'odierno Kazakistan, che sta organizzando una serie di festeggiamenti per celebrare gli 800 anni dalla sua nascita e ha contribuito alla ristrutturazione donando 4,5 milioni di dollari.

La moschea era caduta in rovina nel XVI secolo quando fu trasformata in un deposito dagli Ottomani, che all'epoca governavano l'Egitto. Fu poi utilizzata come fortezza militare durante la campagna francese in Egitto (1798-1801), quando furono piazzati dei cannoni sulle sue mura e il suo minareto fu usato come torre difensiva. Quando gli inglesi invasero l'Egitto, la moschea fu utilizzata come magazzino militare e poi come mattatoio.

I lavori di restauro della moschea hanno incluso la riparazione dei suoi ingressi, che presentano il primo uso di muratura ablaq al Cairo, una tecnica architettonica che utilizza file alternate di pietre chiare e scure e fortemente associata all'architettura islamica.

Le pareti interne della moschea, fatte quasi interamente di mattoni rossi, rappresentano il solito design per le moschee di quell'epoca. Mentre alcune aree sono state restaurate, altre sono state interamente ricostruite perché troppo danneggiate.

Queste includevano i nuovi cancelli in legno, modellati nello stile dei Fatimidi, una dinastia islamica sciita che governò l'Egitto prima dei Mamelucchi, e i conci a cuscino - cunei di pietra - e gli archi a chiglia posti sopra l'ingresso principale.

Anche il muro esterno è stato ricostruito per assomigliare al suo precedente aspetto simile a una fortezza.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it