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Souvenirs siriani, 40 scatti nei luoghi che non ci sono più

In mostra a Torino monumenti e scene di vita di prima della guerra

Redazione Ansa

TORINO - Sono immagini di luoghi della Siria che non ci sono più, distrutti dalla furia della guerra iniziata nel 2011 e poi dal terribile sisma del 2023. 'Souvenirs siriani' è il titolo della mostra curata da Ermanno Tedeschi, fino al 17 giugno a Teatro Paesana a Torino. Quaranta foto scattate da Bruno Roberto Castelli - consulente finanziario e appassionato di viaggi, alla sua prima mostra - che ritraggono monumenti cristiani e arabi simbolici, ma anche volti, mercati, feste, bambini. Quella vita 'normale' che è un ricordo lontano.

Castelli le ha scelte tra 550 immagini raccolte nel libro 'La mia Syria. Prima della Guerra 2009'. "Avrei voluto tornare in quei luoghi per mettere a fianco le immagini del passato e le devastazioni di oggi, ma sarebbe stato troppo rischioso", racconta.

"La mostra - sottolinea Ermanno Tedeschi - vorrebbe suscitare nell'osservatore il desiderio di salvare la Siria, ciò che ne resta e, soprattutto, i suoi abitanti. Terra di molte civiltà, la Siria era ricca di tesori di epoca romana, musulmana e bizantina, con moschee, chiese e castelli crociati. Ma da quando il Paese è caduto in un brutale conflitto armato, questo ricco patrimonio è stato saccheggiato da tutte le parti in conflitto, regime, ribelli, jihadisti".

Emerge dagli scatti di Castelli la vita di una comunità multiculturale amalgamata tra i diversi gruppi etnici e religiosi, soprattutto nei grandi centri urbani. Il conflitto civile scoppiato nel 2011 - che a fine 2015 ha causato oltre 250.000 vittime - ha spinto a fuggire da quelle terre un quarto della popolazione. Le fotografie in mostra sono in vendita e il ricavato sarà devoluto alle popolazioni siriane colpite dal sisma grazie alla collaborazione della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi.

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