(di Sami al-Ajrami)
(ANSAmed) - TEL AVIV, 23 MAG - Una donna dei nostri giorni è
proiettata in un futuro non troppo lontano, eppure ha grandi
difficoltà a dialogare con due persone che le vengono incontro.
Perché esse - lo si saprà in seguito - hanno un chip impiantato
nel cranio. Come tutti, del resto, di quanti vivranno nella loro
sviluppata società.
Questo barlume di fantascienza viene elaborato in una pièce
teatrale della regista Hanaa al-Ghoul di cui in questi giorni si
svolgono le prove a Gaza. L'edificio non è dei più imponenti: si
tratta infatti di un modesto caffè, sulla spiaggia di Gaza. Il
biglietto di ingresso costa l'equivalente di 50 centesimi di
euro. Gli adulti seguono lo spettacolo mentre a breve distanza i
figli si divertono nell'acqua. E su di tutto prevale una grande
voglia di teatro.
Gli oltre due milioni di abitanti di Gaza hanno un solo
teatro degno di questo nome: il Rashad a-Shawa. Ma anche così la
stagione teatrale della Striscia è quasi inesistente. Scuole di
recitazione non esistono. Inoltre in ossequio ai concetti di
tradizionalismo, i temi degli spettacoli sono molto selezionati,
la platea è suddivisa fra uomini e donne, e la oscurità in sala
è vietata.
Tutto ciò non ha tuttavia piegato la volontà della regista
al-Ghoul di avvicinare la sua gente al teatro. Sulla spiaggia di
Gaza ha ottenuto dal municipio la licenza per attivare un caffè
che è stato ammobiliato con mezzi di fortuna, recuperando legna
dal magazzino del ministero della Sanità e piastrelle ottenute
in regalo da un sostenitore. All'occasione anche vecchi
pneumatici possono fungere da sedili.
Il posto - sostenuto dal ministero dell'istruzione e chiamato
'Il mare è nostro' - è a disposizione anche di altre iniziative:
a volte ci sono spettacoli musicali, e anche mostre di
artigianato o di pittura.
L'attrice principale dello spettacolo 'Fra presente e futuro'
è Kamilia Fadel. Anche se ha alle spalle una esperienza notevole
rileva che per le donne a Gaza non è facile esibirsi in
pubblico. Nel suo caso ha beneficiato del sostegno del marito e
ha potuto contagiare anche i due figli con l'amore per il
teatro. Ma anche sul palco ci sono regole che non vanno
ignorate: fra queste, il divieto di alcun contatto fisico fra
gli attori. E il linguaggio non deve mai essere abusivo. Anche
il suo collega Mohammed Owaja (lui è un uomo 'del futuro' con
cui Kamilia fatica a dialogare) è un entusiasta del teatro.
"Penso - afferma - che le autorità debbano investire molto di
più. E' in gioco la nostra cultura".
Nel piccolo caffè in riva al mare le prove volgono ormai al
termine. A giugno inizierà infatti la stagione balneare che, in
questo caso, coinciderà in pieno con la sua idealistica
'stagione teatrale'. Questo per Hanaa al-Ghoul è per ora "il
presente" del suo palcoscenico. Quanto al "futuro", è sempre
lecito sognare. (ANSAmed).
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Sulla riva del mare di Gaza, tanta voglia di teatro
Nel caffè di Hanaa al-Ghoul si offrono svago e cultura