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Emozione in Israele per esposizione antica Bibbia ebraica

Risale al decimo secolo d.C., Sotheby's la metterà all'asta

Redazione Ansa

TEL AVIV - Il più antico manoscritto ebraico della Bibbia di cui si abbia notizia, il 'Codice Sassoon', desta grande emozione fra gli israeliani che da domani, per alcuni giorni, potranno ammirarlo nella sede del Museo del Popolo ebraico 'Anu' di Tel Aviv. Data la grande richiesta, i visitatori potranno attardarsi solo pochi minuti di fronte alla bacheca che ospiterà il manoscritto, rilegato in pelle, di quasi 800 pagine e del peso di 12 chilogrammi.

Contiene tutti i libri del Vecchio Testamento, anche se mancano 12 pagine. Fu scritto, afferma il museo, all'inizio del decimo secolo d.C., ed è ritenuto più antico di due altri celebri manoscritti ebraici della Bibbia: il 'Codice di Aleppo' - pure redatto verso il decimo secolo d.C., e il 'Codice di Leningrado', che è dell'undicesimo secolo.

La presenza di quello che è noto adesso come 'Codice Sassoon' fu segnalata nel 13/o secolo da un viaggiatore lucano noto come Ovadia 'il Proselito' nella sinagoga di Makisin, oggi Markdah (in Siria, vicino al confine con l'Iraq). Poi però il Codice scomparve per sei secoli e tornò alla luce nel 1929 a Francoforte, dove fu acquistato dal collezionista David Solomon Sassoon. Passò successivamente in altre mani e a maggio l'agenzia Sotheby's lo metterà all'asta negli Stati Uniti per una cifra record che dovrebbe essere compresa fra i 30 e i 50 milioni di dollari.

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