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Cinéma du Désert costruisce "ponti tra culture" con i film

A Mahdia in Tunisia il loro camper ecologico

Redazione Ansa

Il cinema è il regno dei sogni e dei viaggi nel tempo e quando si riesce a far sognare grandi e piccini, tra le dune del deserto o in riva al mare, all'ombra delle palme, si compiono quei piccoli miracoli che inducono potere alle persone attraverso la narrazione. Trasformare i sogni in realtà, creare ponti tra culture diverse, portando, in giro per il mondo, un cinema solare mobile è la missione della Ong italiana «Cinéma du Désert» che è arrivata a Rajiche, nel governatorato tunisino di Mahdia per una serata organizzata con la preziosa collaborazione della locale «Maison des Jeunes», dell'associazione «Centre Hippique Mahdia» e del club enogastronomico «Salotto di Vino» di Hammamet, sensibili alle tematiche del mondo dell'infanzia.
Dal 2009, Davide e Francesca portano avanti la loro missione viaggiando via terra, con un camper completamente attrezzato per portare cinema, giochi e gioia gratis in alcune delle regioni più remote del pianeta (Africa, Asia centrale ma anche Europa).
Documentari e cartoni animati per risvegliare l'eco-consapevolezza e dare un libero accesso alla cultura che è alla base di un futuro migliore. Di fronte a un pubblico attento e vivace, è stato proiettato, grazie all'impianto fotovoltaico del camper, il film d'animazione di Michel Ocelot «Azur e Asmar», una coproduzione francese, belga, italiana e spagnola del 2006. Realizzato con immagini di sintesi, il film affronta il tema della tolleranza, dell'apprendistato e della differenza reciproca tra cultura occidentale e araba.
"Sotto un cielo illuminato da una falce di luna ed una rara congiunzione di Venere e Giove, è stato possibile creare un'atmosfera magica in cui si sono uniti il cinema con i movimenti popolari, con l'attivismo, con l'ambientalismo, con persone che rischiano di perdere il proprio sostentamento per strutture di profitto" hanno detto Davide e Francesca.
L'obiettivo della Ong Cinéma du Désert è proprio quello di fornire direttamente nuove informazioni che possano innescare cambiamenti reali e tangibili nella vita delle persone per aiutarle ad adattarsi ad un mondo in rapida evoluzione. Il camion su cui viaggiano è alimentato a energia solare che permette una autonomia di sei-sette ore grazie con la quale è possibile realizzare ovunque le proiezioni, anche dove non ci sono né allacci, né corrente elettrica. Si tratta - hanno precisato Davide e Francesca - di un cinema green a tutti gli effetti perché le emissioni di CO2 prodotte dal camion vengono poi calcolate e compensate attraverso la piantumazione di alberi.

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