Rubriche

In mostra a Roma Capogrossi, maestro di logica e rigore

A 50 anni dalla morte l' omaggio alla Gnam e in 25 musei

Redazione Ansa

ROMA - Maestro della ricerca tonale negli anni Trenta e dell' astrattismo dopo la fine della seconda guerra mondiale. A cinquanta anni dalla morte, la Galleria Nazionale d' Arte Moderna di Roma rende omaggio a Giuseppe Capogrossi con la grande mostra che documenta il percorso di un campione dell' informale. ''Capogrossi. Dietro le quinte'', dal 20 settembre al 6 novembre a cura di Francesca Romana Morelli, segna anche l' avvio del programma di esposizioni ed eventi commemorativi che in ottobre coinvolgeranno 25 musei e istituzioni italiane con incontri, conferenze, laboratori.

''Capogrossi è stato con Lucio Fontana e Alberto Burri tra le radici dell' arte italiana del secondo Novecento - spiega la curatrice -. Attraverso il processo della sua pittura e il suo segno che si rapporta allo spazio della superficie ha invitato l'uomo ad andare al di là dello sguardo ordinario delle cose in una condizione di totale libertà''. In mostra oltre trenta dipinti e una ventina di opere su carta scelti dalle sue collezioni, che conservano il nucleo più cospicuo di lavori dell'artista, dalla Fondazione Archivio e da collezioni private, documenti, le fotografie con con personaggi di spicco dell'epoca, cataloghi di mostre, riviste, lettere e articoli di giornale. Il progetto pensato dalla Fondazione Archivio Capogrossi e curato da Patrizia Rossazza Ferraris di celebrarlo in modo più articolato e diffuso il prossimo mese - l' artista morì a Roma il 9 ottobre 1972 - sarà invece l' occasione per fare un bilancio della sua opera e su quanto è rimasto di lui nelle istituzioni pubbliche e nei musei. La mostra abbraccia la prima stagione pittorica dell'artista, culminata nel periodo tonale, e la fase successiva. Qui le opere ''funzionano come le tessere di un puzzle che rendono visibile l'autentica fisionomia saturnina dell'artista che filtra la sua pittura con una logica e un rigore mentale, mostrando di essere sempre in ascolto di sé stesso e in costante osservazione del mondo esterno, rimanendo fuori da rotte consolidate".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it