(ANSAmed) - PALERMO, 20 GIU - Tornata a casa dopo il
funerale di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e
degli uomini della scorta, una giovane donna palermitana espone
al balcone un lenzuolo che esprime tutta la sua rabbia. "Palermo
chiede giustizia" c'è scritto. È il primo atto di una rivolta
collettiva delle coscienze che dà corpo al "Comitato dei
lenzuoli": un gruppo spontaneo nel quale si ritrovano
intellettuali, docenti universitari, giornalisti, sociologi,
professionisti. Trent'anni dopo la memoria di quella esperienza
viene rievocata in una mostra promossa dall'Istituto Gramsci
siciliano e visitabile dal 23 giugno al 23 luglio ai Cantieri
culturali di Palermo.
Nel percorso espositivo si ritrovano materiali, documenti,
testimonianze delle iniziative promosse dal comitato. Si tratta
di un campione della documentazione che le promotrici (erano
quasi tutte donne) del comitato hanno lasciato come forma
espressiva di quella rivolta civile. Accanto ai documenti e agli
striscioni vengono esposti anche lenzuoli dipinti che
arricchirono le iniziative della declinazione assunta dal
comitato nell'area ionico-etnea. Documenti e striscioni vengono
da Marta Cimino, la prima donna a lanciare la protesta dei
lenzuoli, scomparsa da qualche anno. Li ha recuperati e
sistemati la figlia Caterina Cammarata. I lenzuoli dipinti sono
stati conservati per 30 anni da Marinella Fiume. Il gesto di
Marta Cimino toccava i nervi scoperti di Palermo. Altri lenzuoli
cominciarono a comparire ai balconi di case, studi, uffici
privati e pubblici, al centro e in periferia. Accompagnavano la
richiesta di giustizia e il sostegno ai magistrati.(ANSAmed).
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Mostre: lenzuoli contro mafia, la rivolta civile di Palermo
Esposti documenti e striscioni di 30 anni fa ai Cantieri Zisa