(ANSAmed) - CANNES, 23 MAG - C'è un po' d'Italia nel film
svizzero "La derive des continents" del regista Lionel Baier,
presentato oggi alla sezione Quinzaine des Réalisateursdel
Festival del Cinema di Cannes. Infatti si svolge in
Sicilia il tempestoso incontro tra Nathalie Adler, funzionaria
dell'Unione Europea e suo figlio Albert, militante di una Ong
impegnata nel soccorso ai migranti. Lei è stata inviata in
missione per organizzare la visita di due premier (Emmanuel
Macron ed Angela Merkel) ai campi profughi, lui non accetta
quello che considera solo un impegno di facciata da parte dei
governi e lo scontro in famiglia diventerà specialmente aspro.
Baier, che si era fatto notare nel 2008 al festival di
Locarno
con il sorprendente "Un autre homme", ha mano ferma e dirige
bene i suoi attori, ma è chiaro che per lui il contesto è meno
interessante dello scontro generazionale di mentalità che sta
all'origine della storia. "Con questa Europa - dice - dobbiamo
fare tutti i conti, che ci crediamo o meno, perfino se, come la
Svizzera, non ne facciamo parte. Di fronte alla tragedia dei
profughi tutti abbiamo reazioni diverse e spesso ci vergogniamo
di ciò che pensiamo in privato. Ma per i giovani è diverso e io
volevo portare allo scoperto lo scontro tra innocenza e
realismo. E' un film diverso dai miei precedenti, segna un
passaggio e ho fatto tesoro della mia esperienza come
documentarista. Il sottotitolo del film dice 'Al sud' e per me
questa è la prospettiva con cui noi europei dobbiamo guardare al
domani". (ANSAmed).
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Cannes: film svizzero svela equivoci degli aiuti ai migranti
Alla Quinzaine "La derive des continents" di Lionel Baier