(ANSAmed) - NAPOLI, 21 MAR - "La nostra grande sfida è
insegnare l'italiano agli studenti che arrivano da Europa, Asia
e Africa, lo facciamo anche aprendo loro la porta della cultura
italiana ma aprendo noi le nostre porte alla lingua e alla
cultura dei Paesi da cui provengono". Così Pasquale Sabatino,
direttore del Cla, Centro Linguistico di Ateneo, della Federico
II di Napoli, spiega il lavoro della scuola che insegna
l'italiano agli studenti che vengono dall'estero nella giornata
che la stessa università ha organizzato, dedicandola al
multiculturalismo e all'inclusione come strumenti per riflettere
sulla discriminazione razziale.
L'iniziativa si è svolta stamattina in occasione della
giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione
razziale, istituita dall'Onu nel 1966 e fissata ogni anno nel
giorno del solstizio di primavera.
"Abbiamo moltiplicato i corsi - spiega Sabatino - per chi
viene per l'erasmus e per gli studenti inquadrati
nell'università e nei dottorati. Quest'anno abbiamo avuto una
ondata di iscrizioni raggiungendo anche 600 studenti stranieri.
Chiaramente nel periodo della guerra in Ucraina arrivano molti
studenti ucraini e apriremo presto una call indirizzata per gli
studenti profughi. Ma abbiamo moltissimi studenti provenienti
dal Medio Oriente e cerchiamo di approcciarli e accoglierli su
temi specifici, come le problematiche politiche e religiose del
loro territorio, perché ci possano aprire il loro cuore ma anche
le loro speranze".
Speranze che passano guardando all'Italia con fiducia da
diversi Paesi, come spiega la studentessa turca Zeynep Ozer, che
vive a Napoli da sei mesi proveniente da Smirne e guarda alla
città come suo futuro: "Ho cominciato qui con l'erasmus - spiega
- e poi mi sono iscritta al master in agraria della Federico II.
Amo questa città, fatta di persone tranquille e che subito
diventano vicine a chi arriva con amicizia. Amo l'Italia ma da
quando sono qui amo soprattutto Napoli e penso che dopo la
laurea resterò qui. Per noi studenti stranieri c'è una grande
integrazione e nel mio corso di italiano abbiamo una classe con
studenti di Pakistan, Libano, Palestina, tutto sta andando bene.
Anche i miei genitori in Turchia sono contenti della mia
decisione, sanno che l'Italia è un Paese che sa adottarti e
stanno bene rispetto alla mia vita qui".
Organizzatrice del premio è Monica Spedaliere della Cla che
sottolinea come "c'è bisogno di un dialogo interculturale e noi
abbiamo una partecipazione altissima da parte degli studenti che
ci dà la prova di questo bisogno. In particolare abbiamo circa
100 studenti provenienti a Napoli dai Paesi del Medio Oriente e
adesso facciamo progetti con loro per i quali i confini non
esistono. Questo è il pensiero dei giovani anche italiani,
spesso solo noi generazioni più avanzate complichiamo le cose".
(ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
A Napoli, scuola italiano per gli stranieri, scambio culture
Alla Federico II giornata su multiculturalismo e discriminazione