(di Elisabetta Stefanelli)
(ANSAmed) - ROMA, 05 GEN - È il piede di una Dea, Peitho o
Artemide, con i meravigliosi drappeggi della sua veste che lo
incorniciano mentre si trova seduta in trono, ad essere
raffigurato nel frammento del Partenone che vola dalla Sicilia
in Grecia grazie ad un accordo culturale di straordinaria
importanza internazionale, che l'ANSA ha anticipato.
L'accordo prevede il trasferimento ad Atene del frammento di
una lastra appartenente al fregio orientale del Partenone, il
cosiddetto 'Reperto Fagan', attualmente custodito nel Museo
archeologico regionale Antonio Salinas di Palermo. Un gesto,
voluto dall'assessore regionale dei Beni Culturali e
dell'Identità Siciliana, Alberto Samonà, condiviso con la
ministra greca della Cultura e dello Sport, Lina Mendoni, che
per la cultura ellenica ha un valore fortemente simbolico: la
Sicilia, in questo modo, fa, infatti, da apripista sul tema
ritorno in Grecia dei reperti dei Partenone, dando il proprio
contributo determinante al dibattito in corso da tempo a livello
mondiale.
L'intesa, nata dalla proficua interlocuzione fra il governo
Musumeci - con l'assessore Samonà - e il governo di Atene - con
la Ministra Mendoni - è stato siglato dal Museo Archeologico
Regionale 'A. Salinas' di Palermo e dal Museo dell'Acropoli di
Atene, ai sensi dell'articolo 67 del nostro Codice dei Beni
Culturali e del Paesaggio, che prevede il trasferimento
pluriennale e lo scambio di reperti archeologici tra le due
prestigiose istituzioni museali, rispettivamente dirette da
Caterina Greco e da Nicholaos Stampolidis. Sottoscritto secondo
la legge italiana, l'accordo prevede che per un periodo di 4
anni, rinnovabile una sola volta, il Salinas trasferisca al
Museo dell'Acropoli di Atene il frammento appartenente al
Partenone, attualmente conservato a Palermo perché parte della
collezione archeologica del console inglese Robert Fagan,
acquistata dalla Regia Università di Palermo nel 1820. In
cambio, da Atene arriveranno a Palermo due importantissimi
reperti delle collezioni del Museo dell'Acropoli, ciascuno per
un periodo di quattro anni: si tratta di un'importante statua
acefala di Atena, databile alla fine del V secolo a.C., e di
un'anfora geometrica della prima metà dell'VIII secolo a.C.
Un'intesa che prevede anche l'organizzazione di iniziative in
comune che saranno realizzate in partnership dai due musei su
temi d'interesse culturale di respiro internazionale.
La volontà della Sicilia, in realtà, è quella di un ritorno
in Grecia a tempo indeterminato del reperto. A questo proposito,
la Regione Siciliana, oltre a promuovere l'accordo di
valorizzazione reciproca fra le due realtà museali, ha chiesto
al ministero della Cultura della Repubblica Italiana un percorso
che porti al felice esito di questa possibilità: la pratica è
stata incardinata ed è attualmente in discussione in seno al
'Comitato per il recupero e la restituzione dei Beni Culturali'
istituito presso il ministero. Il ritorno ad Atene del frammento
conferma quel sentimento di fratellanza culturale che lega
Sicilia e Grecia, nel riconoscimento delle comuni radici
mediterranee e degli antichissimi e profondi legami tra i due
Paesi. L'accordo sottoscritto rappresenta, infatti, un sigillo
d'eccezione per quella koinè mediterranea che, iniziata al tempo
della Grecia classica con le sue colonie nell'Italia meridionale
e in Sicilia, ancora oggi connota gli intimi legami culturali
tra l'Italia e la Repubblica Greca.
Un accordo che giunge al termine dell'anno in cui si è
celebrato l'anniversario dell'avvio della lotta per
l'indipendenza della Grecia e a poco più di tre mesi di distanza
dalla Decisione del 29 settembre 2021 con cui la Commissione
Intergovernativa dell'Unesco per la Promozione della
Restituzione dei Beni Culturali ai Paesi d'Origine (ICPRCP) ha
richiamato "il Regno Unito affinché riconsideri la sua posizione
e proceda in un dialogo in buona fede con la Grecia" che fin dal
1984 ha richiesto la restituzione delle sculture del Partenone,
tuttora conservate presso il British Museum di Londra.
"L'accordo di collaborazione con il Museo dell'Acropoli di Atene
- sottolinea l'assessore Samonà - ci permetterà, inoltre, di
porre in essere iniziative culturali comuni di grande spessore e
rilevanza internazionale che daranno la giusta visibilità alla
nostra Regione". "Nel complesso - spiega la ministra Mendoni -
l'intenzione e l'aspirazione del Governo siciliano di
rimpatriare definitivamente il Fregio palermitano ad Atene non
fanno altro che riconfermare e rinsaldare ancora di più i legami
culturali e di fratellanza di lunga data delle due regioni''. E
aggiunge: ''Con questo gesto, il Governo della Sicilia indica la
via per il definitivo ritorno delle sculture del Partenone ad
Atene, la città che le ha create". (ANSAmed).
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Frammento Fregio del Partenone dalla Sicilia in Grecia
Al Museo Acropoli, in cambio 2 reperti all'Archeologico Palermo