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Viaggio tra registe africane in Sardegna con 'Angolazioni'

Da domani Festival guarda a generazione arte al femminile

Redazione Ansa

NAPOLI - E' "Visioni di Donne tra Sardegna e Africa" il tema dell'edizione 2021 della Rassegna cinematografica "AngoLazioni", in programma da domani fino al 12 settembre a Sant'Anna Arresi, in provincia di Cagliari. La terza edizione del festival fa partire un viaggio nella creatività artistica femminile non solo sullo schermo, ma anche nella letteratura, nella pittura e in altre forme d'arte.

In primo piano una ventina di opere cinematografiche tra corti, documentari e fiction che mettono a confronto realizzazioni di donne dell'Algeria, del Camerun, dell'Egitto, del Marocco, della Mauritania, del Ruanda, del Senegal, della Tunisia e della Sardegna, mettendo in risalto le connessioni tra un continente culturalmente molto vivace e un'isola di antiche culture e tradizioni. La rassegna sarà anche l'occasione per confrontarsi, con registe, scrittrici e musiciste, sarde e africane, che presenteranno le specificità dei loro mondi artistici.

"AngoLazioni - sottolinea l'assessora alla Cultura del Comune di Sant'Anna Arresi Elisabetta Rossu - nasce per leggere la contemporaneità da un luogo piccolo, ma importante, come il nostro. Il mondo attraverso gli occhi del cinema, descrive problemi e opportunità e per noi la rassegna è un modo per rappresentare il suo impegno nei confronti di temi importanti e significativi e, nel contempo, fare del nostro centro, un luogo di scambio e crescita culturale. In questa edizione del 2021, lo sguardo al mondo femminile è il centro della riflessione e l'angolo da cui il mondo è descritto e rappresentato". La rassegna è organizzata dall'Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo e dall'Amministrazione Comunale di Sant'Anna Arresi e i fondi della Fondazione di Sardegna.

Nel pensare e programmare il Festival il direttore artistico Mohamed Challouf, regista nato in Tunisia e che vive da anni in Italia organizzando anche eventi artistici africani e panarabi, si è concentrato sulle donne che "in Africa - afferma - come in Sardegna si battono quotidianamente per avere più spazio e partecipare alla vita culturale e produrre opere artistiche con le loro sensibilità, così da contrastare la dominazione del punto di vista maschile che prevale in tutti i campi culturali e non solo". Dopo le dominazioni coloniali poche erano le donne che avevano accesso alla creatività e alle arti, negli ultimi vent'anni, "assistiamo finalmente - continua Mohamed Challouf - all'emergere di donne africane nei vari campi artistici. Sono sempre di più le donne che frequentano scuole di cinema e che prendono le cineprese per raccontare storie dei loro paesi con impegno e grande talento. Un esempio per tutte è Kouther Ben Hnia, giovane regista tunisina che dopo aver vinto il premio Orizzonti al festival di Venezia 2020 con il suo film "L'uomo che ha venduto la sua schiena" si è trovata tra i candidati finalisti per l'Oscar del miglior film internazionale".

Si parte domani con la presentazione del libro "Stella" di Massimo Daddea seguito da cinque cortometraggi dall'Africa e la presentazione del progetto di Carla Cocco Africa Sarda, uno studio di registrazione/scuola di musica nel cuore del ghetto di Bauleni in Zambia, che funge da strumento per tenere lontano i giovani da droghe, prostituzione, delinquenza e quant'altro, attraverso la musica.

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