(di Valentina Maresca)
(ANSAmed) - ROMA, 18 MAG - Tre giovani artisti
dall'esperienza internazionale, due sguardi stranieri, una città
dal cuore antico: è l'ossatura di 'Palermo Panorama', la mostra
collettiva di Valerie Krause, Carmelo Nicotra e Timothée
Schelstraete, promossa dal Goethe-Institut Palermo e Institut
français Palermo con il sostegno del Fondo Eliseo, organizzata
in collaborazione con il Verein Düsseldorf-Palermo e.V. che apre
i battenti da domani fino al 26 giugno all'Haus der Kunst dei
Cantieri Culturali della Zisa, il vasto complesso di archeologia
industriale riconvertito in polo culturale al centro di uno dei
quartieri simbolo del capoluogo siciliano. ANSAmed ha parlato
con Alessandro Pinto, che insieme a Serena Fanara cura questo
evento, simbolo di un ritorno alla vita culturale dopo l'annus
horribilis della pandemia.
"Il nome di questo progetto prende le mosse da un dipinto
circolare dell'architetto ottocentesco Karl Friedrich Schinkel,
denominato appunto 'Palermo Panorama' e che fu esposto a
Berlino, diventando oggetto di moltissime recensioni
impressionate da dimensioni e soggetto dell'opera, di cui sono
rimasti soltanto uno schizzo e la leggenda che rappresentò".
Oggi se ne riprendono le fila per attualizzare lo sguardo su
Palermo combinandolo alla sensibilità contemporanea, segnata
anche dalla pandemia. "I tre artisti, Valerie Krause, Carmelo
Nicotra e Timothée Schelstraete si sono trasferiti a settembre
2020 all'Haus Der Kunst di Palermo, condividendo la stessa
residenza e dialogando mentre il mondo si richiudeva. Il loro è
stato un viaggio in un periodo caratterizzato dalla dinamica
fuori/dentro che ha favorito l'aspetto contemplativo e il
confronto: il risultato è che le loro opere riescono a
dialogare, infatti sembra una mostra a tema".
Se Nicotra infatti è siciliano e quindi conosce bene la realtà
raccontata attraverso la propria grande installazione
ambientale, la tedesca Krause riproduce grazie alle condutture
dell'acqua il dedalo di strade e vicoli osservato, mentre il
francese Schelstraete parte da frammenti, immagini in bianco e
nero che riportano a lembi di tessuto damascato per cui è famosa
Palermo. "Gli artisti sono riusciti a cogliere aspetti per noi
nascosti, tutt'uno con la città in cui siamo immersi. La
pandemia ha frantumato la realtà rendendoci monadi, il nostro è
un tentativo di riaprire non solo gli spazi attraverso l'arte.
La mostra è una grande rete fatta di maglie, metafora del
mosaico composto da tessere che rappresentano le varie culture",
ha spiegato ancora Pinto.
Un fitto dialogo finalmente in presenza che ha visto anche il
coinvolgimento di studenti del terzo anno del liceo linguistico
'Don Calogero di Vincenti' di Bisacquino (paese natale di Frank
Capra), ai quali è stata affidata la cura delle schede
descrittive delle opere. "Quest'iniziativa riporta
all'educazione allo sguardo, per i greci il verbo vedere - ὁράω
- significa anche sapere", ha ricordato Pinto, che si augura una
proroga dell'apertura della mostra, in linea con l'auspicabile
flessione del contagio pandemico. "Oltre alle aperture dalle
16.00 alle 19.00 da mercoledì a sabato, abbiamo anche quelle
straordinarie legate a eventi alla Zisa o su appuntamento, già
ci hanno contattato per visite con guida". Segnali di vita,
citando uno dei tanti capolavori in musica di Franco Battiato,
gigante siciliano da oggi non più fisicamente con noi.
(ANSAmed).
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Da domani 'Palermo Panorama' apre i battenti alla Zisa
Fino al 26 giugno si potranno osservare le opere di tre artisti