(di Gian Mario Sias)
(ANSA) - ALGHERO, 29 APR - Arrivano da terre in conflitto e
studiano da futuri leader di pace e attori di cambiamento dei
Paesi di provenienza. Si sono formati nello studentato
internazionale dell'associazione "Rondine Cittadella della
Pace", nell'omonimo borgo in provincia di Arezzo. Hanno
frequentato vari master, tra cui quello in Gestione dei
conflitti e Azioni umanitarie all'Università di Siena. Per 12 di
loro si sono aperte le porte della "Rumundu Academy", prima
scuola permanente del Mediterraneo per chi vuole creare progetti
di valore in ottica sostenibile, fondata ad Alghero
dall'associazione "Rumundu".
Col supporto della "Fondazione Terzo Pilastro Internazionale"
di Roma, che si occupa di sanità, ricerca, assistenza,
istruzione, formazione, arte e cultura per connettere i Paesi
mediterranei, l'alleanza si è concretizzata nel progetto
"MediterranEu - Giovani che cambiano il mondo", di cui sono
partner anche Comune di Alghero e Fondazione Alghero. Coordinato
dal suo ideatore, Stefano Cucca, il progetto promuove nuove
forme di imprenditoria giovanile, con ricadute positive su tutta
l'area euro-mediterranea. Per i ragazzi provenienti da Caucaso,
Africa sub sahariana e Medio Oriente, la Sardegna è stata un
incubatore d'idee ad alto tasso di sostenibilità, diventate
progetti ad alto impatto socio-economico e basso impatto
ambientale. Domani, 30 aprile, alle 11 saranno i protagonisti
del live streaming sui canali YouTube e Facebook di Rumundu,
Comune di Alghero e La Nuova Sardegna.
Ambasciatori di una nuova visione del Mediterraneo e dello
sviluppo, si confronteranno con la viceministra dello Sviluppo
economico, Alessandra Todde, che parlerà di Smarter Italy e
delle azioni del Comitato interministeriale per la Transizione
ecologica. Dialogheranno con Diana Battaggia, head dell'Onu per
lo Sviluppo Industriale, Tommaso Murè, policy advisor della
presidenza del Consiglio dei ministri, e Giulia Parenti, youth
delegate per l'Italia alle Nazioni Unite. Il processo innescato
con "MediterranEu - Giovani che cambiano il mondo" genera
effetti positivi anche sul territorio che ospita il laboratorio
di idee: la Sardegna scopre di poter giocare - per la posizione
e per le competenze delle nuove generazioni - un ruolo centrale
nei processi presenti e futuri di cooperazione. Epicentro è il
nord ovest dell'Isola, che sperimenta la possibilità di essere
ripensato dai giovani attraverso princìpi, idee e valori
declinati al futuro. Trenta giovani sardi si sono formati in tre
mesi con Rumundu per promuovere la comunicazione responsabile
sui social. Studenti tra i 14 e i 17 anni sono così diventati
comunità educante per i più piccoli, i coetanei e gli adulti,
usando il social Tik Tok per veicolare messaggi legati a
sostenibilità, riciclo e buone pratiche con video che, una volta
diventati virali, favoriscano la nascita di una community
responsabile e virtuosa. A misura di giovani che vogliono
cambiare il mondo e di mondi che vogliono essere cambiati.
(ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
ANSA/Da Paesi in guerra in Sardegna per cambiare il mondo
Giovani diventano attori di sviluppo locale con MediterranEu