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Tunisia: Oms contro candid camera 'Angelina-19'

Attori fingono di stare male dopo aver ricevuto dose vaccino

Redazione Ansa

TUNISI - Una candid camera intitolata "Angelina 19", trasmessa ogni sera in prime time sul canale privato Nessma Tv, nel mese del Ramadan, quando le famiglie si ritrovano insieme davanti alla televisione dopo la rottura del digiuno, sta suscitando viva polemica in Tunisia, in un momento in cui il Paese sta attraversando una nuova fase di forti contagi con le strutture ospedaliere al limite delle ricettività.

La serie tv in 30 puntate da 15 minuti, gioca sull'ironia, e si basa sull'idea di invitare un personaggio famoso a un dibattito tv sulla crisi sanitaria e le difficoltà incontrate dai paesi emergenti nell'ottenere il vaccino in quantità e in tempi ragionevoli. Ad un certo punto entra in scena una sosia di Angelina Jolie, in veste di ambasciatrice dell'Oms, che annuncia di essere arrivata in Tunisia allo scopo di far pervenire migliaia di dosi di vaccino in un impeto di solidarietà con lo Stato nella sua lotta contro il virus. La finta Angelina propone allora all'ospite e alla squadra che lo accompagna di farsi vaccinare in anteprima, ma l'ospite si rende conto di una serie di effetti collaterali su attori complici che fingono di stare male dopo aver già ricevuto un'iniezione di vaccino e ciò scatena le reazioni più strane e in teoria "comiche" pur se isteriche.

Una comicità non gradita dalla rappresentanza tunisina dell'Oms che, nonostante il disclaimer ad inizio trasmissione che invita i cittadini a vaccinarsi, ha inviato una lettera al Ministero della Salute per chiedere la sospensione della trasmissione di "Angelina-19", esprimendo "serie preoccupazioni" e osservando che il programma utilizza in modo improprio anche i loghi dell'Oms e delle Nazioni Unite.

Anche l'Ordine dei medici tunisini ha espresso indignazione e denunciato, in un comunicato, la diffusione della candid camera affermando che questa "potrebbe avere un impatto negativo sullo svolgimento della campagna di vaccinazione nazionale e confondere i cittadini". L'Ordine ha invitato inoltre "i propri aderenti a non prendere parte a tali spettacoli e ad evitare tutti gli interventi sui media che potrebbero danneggiare l'immagine degli operatori sanitari".

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