(ANSAmed) - NAPOLI, 26 MAR - Gli archeologi hanno
ritrovato nella provincia di Al Ula, in Arabia Saudita, delle
tombe antiche di 6.000 anni e la più antica prova mai ritrovata
finora di una coesistenza tra uomini e cani nella penisola
arabica. Il ritrovamento, racconta il quotidiano The National, è
stato fatto nella provincia che si trova a mille chilometri
dall'attuale capitale Riad, nella zona della antica città di
Hegra, il primo sito del patrimonio Unesco del Paese, che faceva
parte del regno dei Nabatei, noti anche per la costruzione
dell'area di Petra, in Giordania,.
Gli archeologi nei loro scavi hanno ritrovato i resti di un
cane seppellito in un cimitero, una sepoltura datata circa 4300
anni fa. "La nostra scoperta - spiega Melissa Kennedy, vice
direttrice degli scavi di Al Ula - crea un cambiamento nel
paradigma di visione del Neolitico nel Medio Oriente". Il team
di ricercatori è composto da archeologi sauditi, australiani ed
europei e punta "a capire profondamente lo sviluppo dell'uomo
nel Medio Oriente partendo proprio da queste ricerche", spiega
Hugh Thomas, direttore degli scavi. Nelle ricerche sono emerse
26 ossa di cane e 11 di uomo che appartenevano a sei adulti, un
ragazzo e quattro bambini. Laura Stroulin, l'archeologa esperta
in ossa di animali, è riuscita a provare che le ossa sono di
cane esaminando a fondo quello di una zampa. Il fatto che il
cane fosse sepolto con gli umani dimostra la grande importanza
che i padroni davano all'animale. (ANSAmed).
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In Arabia Saudita cani domestici già 4300 anni fa
Ossa di cane trovate in scavi Al Ula insieme a quelle di uomini