(ANSAmed) - ROMA, 05 MAR - Il mondo dell'archeologia e della
storia dell'arte antica piange la scomparsa avvenuta stamattina
a Roma a 86 anni del professor Paolo Moreno, grande studioso e
instancabile divulgatore a cominciare dalle numerose e
interessanti attribuzioni e identificazioni da Fidia a
Prassitele il vecchio fino all'enorme contributo sui Bronzi di
Riace.
Secondo Moreno la bellezza dell'arte antica ha una
trasmissione immediata: "Fa bene, è un messaggio quasi
necessario al nostro tempo e la gente lo capisce" diceva anche
nelle interviste televisive.
Proprio sulle meravigliose statue scoperte per caso nelle
acque calabresi Moreno concentrò a lungo i suoi studi
sintetizzati anche nel saggio I Bronzi di Riace, Il Maestro di
Olimpia e i Sette a Tebe (Electa) fino a identificarli come
Tideo e Anfiarao. "I Bronzi sono identificabili come Tideo e
Anfiarao, esponenti dei Sette a Tebe, forgiati in Argo,
rispettivamente da Agelada II di Argo e da Alcamene I di Lemno,
i quali si rivelano a loro volta responsabili della decorazione
del tempio di Zeus, soluzione binaria al tenace anonimato del
Maestro di Olimpia" spiega anche sul suo sito
www.paolomoreno.com.
Nato nel 1934 a Udine, dove ha iniziato gli studi classici
al Liceo Ginnasio Statale "Jacopo Stellini", si laureò in
Archeologia cristiana con Adriano Prandi alla Facoltà di Lettere
e Filosofia dell'Università di Bari. Fu poi allievo di Doro Levi
alla Scuola Archeologica Italiana di Atene, di Ranuccio Bianchi
Bandinelli e Giovanni Becatti a Roma (Diploma di
Perfezionamento, Scuola Nazionale di Archeologia, 1964). E'
stato direttore dell'Istituto di Archeologia dell'Università di
Bari, dove ha promosso la serie Studi sull'antico (1-7,
1975-1985), poi ordinario di Storia dell'arte antica a La
Sapienza di Roma. Dal 1992 al 2008 ha insegnato Archeologia e
storia dell'arte greca e romana all'Università Roma Tre,
sperimentando la didattica presso musei, monumenti, mostre e
laboratori di restauro e programmando all'inizio di ogni anno
accademico il Forum di storia dell'arte antica con frequenza
mensile per allievi e laureandi. Oltre ad essere redattore
dell'Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale
(Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni
Treccani), ha collaborato con analoghe realtà straniere e
numerose riviste specialistiche ma soprattutto ha
sistematicamente divulgato le proprie scoperte riguardanti
celebri monumenti: da Fidia e Prassitele quali autori del gruppo
colossale in bronzo di cui sono copia i Dioscuri del Quirinale
all'identificazione del Giovane di Mozia col dio punico Melqart
dalle tracce del rivestimento bronzeo; dal Satiro danzante di
Mazara del Vallo assegnato a Prassitele all'Atleta del Getty
Museum come bronzo di Lisippo, insieme all'Eracle da Sulmona e
al Pugilatore delle terme; dall'Afrodite cantata da Apollonio
Rodio rivelata nella Vittoria alata di Brescia alla
denominazione di Cleopatra Capitolina per la presunta Venere
dell'Esquilino. Nel giorno del settantesimo compleanno ha
ricevuto il Premio Internazionale Tarquinia Cardarelli per
l'attività divulgativa e con la motivazione che gli si deve "un
nuovo corso nella storia dell'arte antica": visione d'insieme
degli originali greci continuamente recuperati attraverso scavi
e rinvenimenti subacquei, ricomposti da frammenti nei depositi
dei musei, talora misconosciuti capolavori rivalutati dalla
critica. I funerali si svolgeranno in forma privata. (ANSAmed).
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Addio all'archeologo Moreno, dai Bronzi Riace a Cleopatra
Instancabile divulgatore, cattedre a Bari, Sapienza e Roma Tre