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MedFilm Festival, fine settimana iraniano con Babak Karimi

Vincitore del premio alla carriera e attore di 'Careless Crime'

Redazione Ansa

(di Valentina Maresca) (ANSAmed) - ROMA, 12 NOV - Il premio alla carriera della XXVI edizione del MedFilm Festival va a Babak Karimi, attore iraniano formatosi come montatore a Roma e che veste i panni di un ufficiale dell'esercito nel film 'Careless Crime', disponibile sulla piattaforma MYmovies da dopodomani alle 17.30.

Domani, invece, Karimi animerà una Masterclass sul dialogo tra le culture con l'istituto italiano di studi orientali dell'Università La Sapienza di Roma e visibile alle 17.00 sui canali social della manifestazione. "Il premio alla carriera scatena in me sentimenti contrastanti: se da una parte, infatti, dà il riconoscimento a una vita dedicata a costruire ponti tra culture, dall'altra fa pensare a un omaggio per chi a una certa età ha ormai esaurito il proprio compito, mentre sono ancora attivo e con tanti progetti", dice ad ANSAmed l'attore, presente anche nel film 'La vita davanti a sé' con Sophia Loren.

"Il progetto teatrale portato avanti in Italia da Toni Servillo e tratto dalle lezioni di Louis Jouvet è stato interrotto per la pandemia. Il virus ha messo a nudo tutti, mostrando il potere per quello che è", aggiunge ricollegandosi alla trama di 'Careless Crime', che "mostra in maniera simbolica il fatto che la cultura è sempre in pericolo, con qualunque tipo di potere, perché porta a non essere passivi, a esercitare una coscienza critica. La democrazia non fa eccezione, usa solo più vaselina".

C'è tanta Italia nella formazione di Karimi: "Fellini mi ha liberato la fantasia, De Sica l'umanità, Bernardo Bertolucci la parte glamour e Marco Ferreri quella anarchica. Per gli attori, invece, ho due riferimenti molto diversi, Aldo Fabrizi e Gian Maria Volonté: il primo diceva la battuta con gli occhi ancor prima di pronunciarla, il secondo non ha mai imposto il proprio ego. Quando pensiamo a Volonté ricordiamo i suoi personaggi, non l'attore".

Karimi parla di "responsabilità che la vita ti mette sulle spalle" in relazione al suo essere "iraniano a Roma", dal bisogno di creare un dialogo tra culture innanzitutto per la sua vita personale: "Poi tutto si è intrecciato ed è diventato anche motivo ispiratore del mio lavoro". Tra Italia e Iran ci sono forti analogie, "specie nel Sud. Basti pensare al senso di ospitalità, all'affetto manifestato anche in modo teatrale, alla presenza della religione nella vita quotidiana". Affinità oltre le differenze, nello spirito del MedFilm Festival. (ANSAmed).

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