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A Cordoba il concetto di 'frontiera' attraverso opere artisti giordani

Alla Casa Araba mostra di 16 artisti su decostruzione dei limiti

Alcune opere della mostra di artisti giordani alla Casa Araba di Cordoba in Spagna

Redazione Ansa

NAPOLI - Il paradosso di un mondo in cui si tende ad eliminare le frontiere ma in cui uomini e donne continuano a crearle come concetto universale che riguarda la politica, la religione, la nazionalità, i legami familiari, la lingua. E' questo il punto di partenza della riflessione che ha portato alla mostra "Senza limiti. Decostruzione artistica delle frontiere" inaugurata oggi alla Casa Araba di Cordoba, in Spagna.

La mostra, organizzata in collaborazione con la Jordan National Gallery, mette in esposizione le opere di 16 artisti giordani che esplorano le frontiere immaginarie che portano l'uomo a vedere come una minaccia "l'altro" che non conosce. Ma, spiegano i curatori, la frontiera è anche un limite che unisce e separa allo stesso tempo, dà una sensazione di sicurezza ma anche costruisce l'identità personale attraverso l'appartenenza al "noi" per costruire una protezione rispetto agli "altri" che sono più in là, in un luogo sconosciuto.

La mostra esplora quindi le opere di artisti e artiste della Giordania contemporanea, che propongono una riflessione critica sulle questioni che girano intorno al concetto di frontiera reale o immaginaria, creata dall'essere umano: frontiere politiche, sociali, di genere, economiche, di razza, valorizzando i giovani artisti giordani in un percorso di collaborazione già avviato da tempo. Gli artisti in mostra sono Ala Younis, Ahmed El Khalidi, Ahmad Salameh, Asia Sheshani, Dana Kaoukji, Deema Shahin, Dina Haddadin, Firas Shehadeh, Juman Nimri, Khaldoun Hijazin, Linda Al Khoury, Mais el Azab, Mohammad Hawwari, Mo'men Khalid Malkawi, Raed Ibrahim e Reema Shatat.

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